1. Viaggio in Africa


    Data: 16/09/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Lesbo Autore: giuliadv, Fonte: RaccontiMilu

    ... che vuoi godere?
    
    – mi disse con aria sprezzante.
    
    Non potevo negarlo eppure temevo di sbagliare ad ammetterlo, così mi limitai a tenere gli occhi bassi.
    
    La soldatessa allora ripeté:
    
    Vuoi godere?
    
    Continuai a tenere gli occhi bassi senza proferire parola, quando sentii arrivare, violentissimo il suo ceffone.
    
    Lurida bianca, ti ho fatto una domanda. Rispondi!
    
    Stravolta dallo schiaffo inatteso e messa alle strette risposi ad alta voce:
    
    Si. Si, signora!
    
    Le due donne si fecero cenno di qualcosa e mi condussero di nuovo al lettino ginecologico, dove dovetti immediatamente sdraiarmi. Se la posizione era già scomoda per via delle manette la cosa peggiorò quando mi bloccarono le gambe ben divaricate ad un attrezzo.
    
    Ormai bloccata ero totalmente alla loro mercé e, di nuovo, la mia mente si preparò ad accogliere qualunque cosa avrei dovuto subire. La soldatessa fece il giro del lettino e venne a posizionarsi con le gambe divaricate sul mio viso, accovacciandovisi sopra.
    
    Ovviamente presi a leccarla ed esplorarla con la lingua nella sua intimità, anche se la posizione m’impediva la visuale su quanto facesse l’altra donna.
    
    La soldatessa intanto prese a giocherellare con la mia vulva, finché non sentii le sue dita richiudersi a pugno e fu appena un attimo che mi spinse violentemente l’intera mano dentro.
    
    Fu un dolore atroce: le mie carni venivano di colpo dilatate, le sentivo aprirsi. Avrei voluto urlare ma la mia bocca era bloccata dalla vagina ...
    ... della soldatessa.
    
    Appena il tempo di cominciare ad adattarmi alla mano dentro che sentii spingere violentemente: era entrata con l’intero braccio. In più la soldatessa, non paga del mio “servizio”, giocava con i miei capezzoli mordicchiandoli e succhiandoli.
    
    La dottoressa iniziò a pompare col braccio su e giù ed il dolore si univa al piacere. Avevo sentito parlare del “fisting” ma non avrei mai immaginato di provarlo, tantomeno così… Ero già eccitata ed il mio corpo non lo nascondeva: i miei muscoli s’irrigidivano ad ogni affondo ed un vortice di sensazioni mi travolse. Dopo minuti che mi sembrarono ore sentii inesorabile montare l’orgasmo.
    
    Venni che respiravo davvero a fatica e mi sentii mancare… ero praticamente svenuta!
    
    Solo dopo lunghi attimi di totale offuscamento riuscii faticosamente a riprendere contatto con la realtà: la soldatessa non era ormai più sopra di me ma accanto alla dottoressa che si stava ripulendo il braccio e la mano su un telo bianchissimo: mi accorsi che erano sporchi del mio sangue!.
    
    Ero intontita terribilmente da quanto mi era accaduto e mi stava accadendo: ricordo appena che la soldatessa prese in consegna il lenzuolo sporco, lo piegò accuratamente e lo mise in una specie di scatola in legno intarsiato.
    
    Non potevo capire, allora, quale fosse la ragione di tutto ciò, e la mia mente era ancora confusa che la mia “guida”, dopo avermi slegata mi liberò delle manette, cercando di farmi alzare. Accortasi del mio stato mi disse ...