1. Viaggio in Africa


    Data: 16/09/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Lesbo Autore: giuliadv, Fonte: RaccontiMilu

    ... volevano certo saperne di smetterla: mi trovai in pochi secondi col viso completamente ricoperto della loro saliva, tanta che mi giungeva negli occhi ad appannarmi la vista. E fu proprio allora che la dottoressa mi afferrò per i capelli, trascinandomi verso una panchetta dove lei si sedette con le gambe spalancate.
    
    Capii subito cosa volesse ma ero impressionata: il suo corpo era tozzo e sudato e l’odore che emanava la sua intimità era fetido.
    
    La mia esitazione fu colta dalla soldatessa che, prontamente, mi spinse con violenza verso la vulva dell’altra. Mi trovai a succhiarle il clitoride gonfio, le labbra vaginali turgide ed umide. Il sapore era, se possibile, anche peggio dell’odore, ma la soldatessa continuava a spingere la mia testa e, inaspettatamente, prese a sculacciarmi.
    
    Mugolavo di dolore per i colpi ed a fatica trattenevo il disgusto ma quella situazione, degradante, risultò incredibilmente eccitante per il mio subconscio. Più venivo colpita e più leccavo, spingendo la mia lingua dentro la vulva della dottoressa.
    
    I miei mugolii diventarono man mano espressioni di eccitazione e piacere: avrei potuto liberarmi da quella sensazione solo dando piacere al mio di corpo, ma legata e sottomessa non potevo. Mi trovai finalmente perciò a sublimare il dolore nel piacere mentale.
    
    Andammo avanti per un bel po’, fino a quando, la dottoressa raggiunse l’orgasmo: percepii prima i suoi movimenti ed un soffocato gridolio, poi sentii la mia bocca ed il mio viso riempirsi ...
    ... del suo piacere!
    
    E fu di nuovo un attimo che venni staccata dalla vulva che stavo leccando: stavolta era la dottoressa che mi teneva per i capelli e sputava sul mio viso. Ormai avevo imparato ed aprii subito la bocca per gustare il suo sputo misto al sapore dei suoi umori.
    
    La donna mi riaffidò alla soldatessa che mi fece intanto mettere a quattro zampe, solo per dare il tempo all’altra di girarsi e piazzarsi con il suo sedere di fronte al mio viso.
    
    Non avevo mai leccato il posteriore di nessuno ma non feci alcuna resistenza nello spingere la mia lingua verso quel buchetto dal sapore ed odore acre. Stavo al gioco e godevo in una situazione che, appena poche ore prima, mi avrebbe fatto raccapriciare al solo sentirla nominare.
    
    La soldatessa, intanto, si piazzò dietro di me ed iniziò, con maestria, a giocare la mia intimità: le sue dita esperte stimolavano il mio clitoride ormai turgido e, poco dopo, mi ritrovai il suo dito medio dentro di me!
    
    Iniziai a godere come una pazza: leccavo il culo della dottoressa mentre le dita sapienti della soldatessa mi spingevano sempre più avanti. In breve le dita dentro erano diventate due e poi tre.
    
    Ma fu proprio sulla soglia dell’orgasmo che la dottoressa urlò qualcosa e la soldatessa tolse repentina le dita dalla mia vagina: stavo vivendo, per la prima volta, la negazione dell’orgasmo…
    
    La soldatessa mi sollevò bruscamente da terra afferrandomi per i capelli:
    
    Brava cagna. Si vede che ti stava piacendo, eh? Non mi dirai ...