1. Il Clarinetto


    Data: 24/08/2020, Categorie: Autoerotismo Autore: Azrael, Fonte: RaccontiMilu

    ... e pulire per bene e mi basta cambiare ancia l prossima volta che lo suono’. Detto questo andò a prendere la valigetta contenente lo strumento musicale, lo assemblò, aprì per bene le gambe e iniziò a infilarselo pian piano per poi muoverlo dentro e fuori con in moto armonico e regolare che si faceva sempre più veloce, la sensazione del materiale legnoso ma lisciato ben bene a contatto con il suo corpo era abbastanza confortevole, ci si abituò quasi subito. Gocce cominciavano a bagnare il letto dove si era adagiata per trovare una posizione consona e comoda per la pratica, un rigagnolo di sudore le rigava la fronte. Guardava le labbra della sua fica dilatarsi e contrarsi seguendo l’andatura dell’oggetto. Ormai il piacere aveva raggiunto un punto tale che di tanto in tanto quasi le veniva da urlare e nella sua testa diceva: ‘dunque &egrave questo ciò che si prova ad essere penetrata? E’ una sensazione magnifica, voglio arrivare all’orgasmo!!’. Così inizio a muovere il clarinetto sempre più veloce, con la mano libera si sfregava il piccolo clitoride o si toccava il seno. Le sue mani erano sempre più bagnate, lo strumento musicale sembrava sudare. Ma non era ancora abbastanza, prese il telefono che si trovava sul comodino, attivò la ...
    ... vibrazione al massimo per stimolarsi meglio, infatti il vibrare le permetteva tempi di eccitazione del clitoride ben più lunghi delle dita che invece doveva fermare assumendo la sovraeccitazione del clitoride un carattere quasi doloroso. Andò avanti così per un po’, fino a quando non iniziò a sentire qualcosa dentro di lei che sembrava volesse esplodere, incremento la frequenza della penetrazione e inizio ma muovere il cellulare per unire la vibrazione ad un leggero sfregamento e così quando l’orgasmo raggiunse l’apice un potente getto di liquido vaginale si liberò dalla sua fica bagnata. Spaventata, Maddy stacco il clarinetto gocciolante ed il telefono, per capire cosa fosse successo e per prendere una pausa dopo quell’ estenuate seduta di autoerotismo. Realizzò in fine di aver squirtato. Aveva raggiunto il massimo orgasmo da sola, con le sue stesse mani, si sentiva molto compiaciuta di ciò. Pensò dunque che avrebbe ripetuto l’esperienza, ma quasi si dimenticò che doveva andare a casa del ragazzo che da un po’ stava frequentando. Si ricompose, si asciugò la fronte pulì la stanza e il clarinetto che poi rimise a posto, si mise giacca e cappello e scarpe e usci con un certo sorriso che sostituiva la sua solita espressione malinconica. 
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