1. Mi piacerebbe


    Data: 12/08/2020, Categorie: Etero Autore: Bianca2019, Fonte: EroticiRacconti

    Mi piacerebbe
    
    Mi piacerebbe una grande stanza, accogliente.
    
    Una stanza con le pareti colorate di un colore caldo.
    
    Magari una finestra ampia, dalla quale entrino la luce del giorno e il silenzio della notte.
    
    Una finestra grande, nascosta dietro tende leggere, tende che gettano un ombra crepuscolare anche nel sole torrido estivo.
    
    Mi piacerebbe un pavimento di legno scricchiolante, del fuoco per le giornate fredde e un letto comodo al centro di tutto.
    
    La mia tana.
    
    Cuscini, qualche specchio, una vasca, una grande doccia e la mia musica.
    
    Un panorama cangiante costruito da papaveri, fieno, foglie colorate e vento secco.
    
    La mia prigione.
    
    L'isola in cui naufragare.
    
    La gabbia dorata in cui vorrei essere rinchiusa anche quando faccio finta di essere libera.
    
    Mi piacerebbe.
    
    Mi piacerebbe aspettarti.
    
    Talvolta nuda, talvolta vestita, talvolta con gli occhi celati da una benda che impedisce la vista.
    
    Ora. Adesso. Un desiderio che diventa ingestibile.
    
    Mi piacerebbe.
    
    Da un'ora sono qui.
    
    Arrivando ho tirato le tende e mi sono guardata intorno. Tutto pulito, in ordine. Il mio nido.
    
    Mi levo le scarpe, i calzini, i jeans e la maglietta. Ripiego tutto e metto sulla sedia nell'angolo. Si sta bene a piedi scalzi. Fa caldo, anche se, togliendo il reggiseno, i miei capezzoli non sembrano pensarla allo stesso modo.
    
    L'improvvisa libertà li emoziona, si fanno duri e dritti, come piccoli, minuscoli falli.
    
    Non porto le mutande. Non le metto ...
    ... mai quando ci dobbiamo incontrare: mi hai ordinato di non metterle quando ci siamo conosciuti. Ho ubbidito, allora come adesso, volentieri.
    
    È così bello sentire i jeans sulla pelle nuda, la cerniera, le cuciture, la carezza della stoffa dura quando cammino.
    
    E poi, in macchina, mentre vengo da te, guidare con l'eccitazione dell'aspettativa. Una mano sul volante, il piede destro sull'acceleratore, cosce aperte, sorriso ebete e occhi sognanti. L'altra mano che si infila nei jeans tesi e trova le labbra spalancate: un sipario aperto su una conchiglia rosa, umida di umori, bagnata come fosse sul bagnasciuga di una spiaggia lambita dalle onde pigre del mare. Guido e mi tocco la fica, solo qualche attimo, in superficie. Il tempo di bagnarmi l'indice e il medio e di portarli lentamente al naso. Odorare il mio sapore. E poi leccare le dita per assaggiare il dolce frutto che offro a te. Buono, non c'è che dire.
    
    Guardo l'orologio. Arriverai fra non molto.
    
    Mi passo un po' di olio profumato sul corpo, fra le gambe, in mezzo alle natiche, sulla pancia. È così bella la mia pancia lucida. Gli specchi, nella luce calda della stanza riflettono l'immagine di una donna dorata, senza trucco, senza decorazioni.
    
    Ci penso qualche istante. Un completino sexy? Una catsuit?
    
    Cosa voglio essere per te oggi? Una troia? Una fidanzatina? La donna mascolina e autosufficiente che sono nella vita reale? Chi?
    
    Lo so. So cosa voglio essere oggi per te.
    
    Mi troverai nuda, in piedi, davanti al ...
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