1. Amanti


    Data: 11/08/2020, Categorie: Etero Autore: Rebecca Barr, Fonte: EroticiRacconti

    Sono in piedi, mi hai detto di chiudere gli occhi e aspettare.
    
    Ho sentito qualcosa di freddo e liscio chiudermi gli occhi. E’ una delle mie sciarpe di seta, la riconosco dal profumo. La fai passare intorno agli occhi e la annodi bene sulla nuca facendo attenzione a non tirare i capelli perché sai quanto mi fa arrabbiare.
    
    Resto immobile, non ti vedo ma ti percepisco, sento che non sei lontano da me. Quasi come a conferma mi abbracci da dietro scostando i capelli dal collo. Sento il tuo respiro caldo sulla pelle mentre fai scorrere un dito tra il collo e la spalla, poi un bacio leggero dietro l’orecchio, talmente vicino da sembrare soffiato dentro. Mi da un brivido leggero e tu mi stringi appena di più.
    
    Dall’orecchio scendi piano lungo il collo fino alla clavicola, e mentre lo fai, sento le tue mani che iniziano a sbottonare la mia camicetta. Lentamente, tra un bacio, un respiro, un bottone la apri tutta e posi le mani sui miei seni. Fai scorrere le dita sul pizzo leggero, segui il contorno delle coppe e percorri le spalline fino ad arrivare sulle spalle, le abbassi e mi accarezzi con tocco leggero.
    
    Mi sfili la camicia, un brivido mi corre lungo la schiena al contatto della seta sulla pelle. Segui la mia spina dorsale con la punta delle dita provocandomi un altro brivido, e mentre risali verso il collo ti fermi alla chiusura del reggiseno e lo slacci lasciandolo cadere.
    
    Fai tutto con deliberata calma, senza parlare, e questo, unito al fatto di non poter vedere ...
    ... rende tutto più indefinito e dilatato nel tempo.
    
    Scendi di nuovo. Slacci la lampo della gonna che scivola a terra. Resto solo con il perizoma di pizzo color lavanda, quello che dici sempre intonarsi perfettamente con la mia carnagione.
    
    “Torno subito” mi sussurri all’orecchio. Sento che ti allontani e poco dopo sento di nuovo la tua presenza, stai facendo qualcosa, ma il leggero rumore che fai non è abbastanza perché io riesca a dargli una forma.
    
    Sei tornato dietro di me. Tutto questo silenzio e l’attesa di qualcosa che non so mi logorano.
    
    Poi un lampo bianco oltrepassa la benda, una fitta improvvisa che mi fa sussultare e retrocedere di un passo perdendo quasi l’equilibrio mentre mi appoggio al tuo petto. “Shhhhhh…” mi bisbigli nell’orecchio…
    
    E’ ghiaccio quello che hai appoggiato sui capezzoli per alcuni secondi facendoli diventare irti e duri, ed è sempre ghiaccio quello con cui adesso fai disegni astratti sul mio seno lasciando che piccole gocce scivolino giù lungo la pancia. Li fai scivolare lungo le coppe, intorno ai capezzoli, sulle punte e poi scendi piano verso la pancia. La mia pelle reagisce passando dai brividi di freddo alla sensazione di bruciare. Aderisco ancora di più a te, appoggiando la testa sulla tua spalla.
    
    Mi prendi le mani, le sollevi dietro il tuo collo come in un abbraccio. Fai scivolare le mani lungo i fianchi, arrivi al perizoma e lo sfili. Sono nuda contro di te, completamente in balia delle tue mani che stanno facendo divampare il ...
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