1. Miss Francesca - Ritorno a Maranello


    Data: 10/08/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: VicentinoGrey, Fonte: EroticiRacconti

    Copione vincente, non si cambia. E così Paolo incontrò nuovamente Francesca e la sua amica Chiara, poco fuori il casello dell’autostrada, e salì in macchina con loro, pronto per affrontare nuove esperienze di sottomissione.
    
    «Togliti tutti i vestiti eccetto le scarpe e i calzini» gli ordinò la giovanissima padrona «se ci fermano i vigili, mettiti addosso la coperta che è appoggiata a fianco a te. È l’unica cosa che ti è concessa: per il resto del viaggio devi restare nudo come è giusto che lo sia un verme come te».
    
    «Iniziamo subito?» chiese Chiara alla sua amica «non sono ancora entrata in ruolo».
    
    «Puoi rimanere precaria!» commentò Francesca ridendo della battuta «No no: intendo divertirmi sin da subito. Qui in macchina non si può fare molto, ma appena arrivati voglio togliermi subito qualche sfizio».
    
    Paolo era molto imbarazzato a girare nudo in auto in pieno giorno, ma quello che udì dalla sua padrona lo raggelò. E non in senso figurato, visto che era il venti dicembre.
    
    «Prendi queste chiavi e vai ad aprire la porta. Sono una decina: prima la apri, prima potrai accendere la stufa e prima potrai scaldarti, verme. Noi aspettiamo qui al caldo e ti raggiungiamo quando avrai aperto».
    
    «Sei un mito!» esclamò Chiara «e pure molto stronza a mandarlo fuori nudo con questo freddo, ma perché gli lasci calzini e scarpe?»
    
    «Non voglio che si tagli i piedi: lo voglio in perfetta salute per stasera. Ho organizzato una cena con Anna e Sara e voglio che lui faccia da cuoco ...
    ... e da cameriere».
    
    L’uomo nel frattempo era uscito e i suoi genitali si rattrappirono in pochi secondi. Il freddo emiliano era umido, penetrante, perfido. Entrava nella pelle e ti faceva rabbrividire le ossa. Con la mano scossa dai tremiti, Paolo iniziò a provare le chiavi. Aveva difficoltà persino a infilarle nella serratura, tanto erano violenti i brividi, e in cuor suo sperava di trovare subito la stufa e che ci fosse già della legna vicino.
    
    «Guarda come trema» osservò la giovane dominatrice «è un peccato non potergli vedere il pisello. Secondo me gli è completamente rientrato».
    
    Entrambe sghignazzarono.
    
    Al quinto tentativo la porta si aprì. Paolo accese subito la luce e si diresse in cucina dove ricordava di aver visto la stufa. Trovò carta, legnetti e tronchetti di legno. La casa era più fredda e umida dell’esterno. Il pallido sole che aveva illuminato il suo arrivo aveva intiepidito solo l’aria esterna. Si affrettò a mettere carta e legnetti nel vano della stufa., alzò lo sguardo sulla mensola a fianco e vide una scatola di cerini.
    
    Il primo si ruppe; al secondo si staccò la capocchia, dopo la prima grattata; il terzo si accese.
    
    Paolo sospirò di sollievo: ancora pochi minuti e il fuoco avrebbe attecchito.
    
    Le due ragazze entrarono e spostarono un divanetto a tre posti proprio davanti alla stufa. Chiara si tolse scarpe, pantaloni e calzini e poi con voce dura ordinò all’uomo di leccarle i piedi. Egli ubbidì. Il fuoco vivo stava asciugando l’aria umida e ...
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