1. Violagode, capitolo 5: la cagna


    Data: 08/08/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: bettatroietta, Fonte: Annunci69

    Uscita dal bagno raggiungo nuda e scalza la stanzetta al piano terra, ho in mano il collare con la scritta ANAL QUEEN. In stanza mi aspettano il mio padrone ed il ragazzo, con la telecamera già accesa.
    
    “Rimettiti il collare, troia.”
    
    Eseguo.
    
    “Tu dormirai su questa brandina, da ora in poi sarai una cagna, non ti è concesso parlare, puoi solo abbaiare o mugolare. Chiaro?”
    
    Annuisco, per non parlare.
    
    “Sdraiati con la pancia sulla branda troia. No, non così, vieni più indietro, lascia le gambe a terra.” Il mio padrone sistema un cuscino sotto le mie ginocchia. “Ora ti lego.” Mi lega i polsi fissandoli alla brandina e le caviglie a dei ganci per terra. Mi ritrovo a novanta gradi, semi sdraiata sulla brandina, impossibilitata a muovermi.
    
    Il padrone si china e viene di fianco a me, accarezzandomi con dolcezza la testa mi dice: “Dormirai così, immobilizzata, lurida cagna che sei. Ma non preoccuparti, ogni tanto durante la notte io e i miei amici verremo a controllare che tu stia bene. Ovvio, se qualcuno ha voglia ti infilerà il cazzo in qualcuno dei tuoi buchi, ma so che ti fa solo piacere.”
    
    Io annuisco, poi azzardo un “woof”. Il mio padrone sorride, si china per baciarmi sulla fronte e sussurra: “Ricorda: basta sempre una parola…”
    
    Io sorrido, col cuore pieno di gioia e fiducia.
    
    La notte passa così, vengo svegliata ogni tanto da un cazzo in qualche buco. Io rispondo con un semplice “woof” ogni volta, sperando che mi sborrino in bocca, ho fame e sete ma non ...
    ... dico nulla. Nessuno però mi dona il suo prezioso sperma.
    
    La mattina sono sveglia già da tempo, immobile, devo fare pipì e faccio ormai fatica a tenerla.
    
    Si apre la porta ed entrano il mio padrone seguito sempre dalla telecamera.
    
    “Buongiorno, cagna.”
    
    “Woo…woof”.
    
    Mi accarezza la testa, strofinandola. “Hai dormito bene? Aspetta che ti slego e ti porto fuori a fare le tue cose, cagna.”
    
    Mi slega, attacca il guinzaglio e si muove verso la porta.
    
    Io fatico a seguirlo, indolenzita dalla notte passata in quella posizione non comoda. Arriviamo alla porta di casa, la apre. Mi porta fuori così? Sono nuda e col collare. Sì, mi sta portando fuori!
    
    “Vieni qui.” Mi strattona e mi porta a fianco della casa, la strada è lontana e c’è una siepe, ma ho paura che qualcuno potrebbe vedermi. C’è un tavolo con alcune sedie in mezzo al prato ed alberello che fa una bella ombra.
    
    “Su, fai la pipì, cagna.”
    
    Io faccio per mettermi a chinino, non è certo la prima volta che la faccio in un bosco, ma ricevo una violenta scudisciata. “Come un cane, troia! Alza la zampa e piscia.”
    
    Io alzo la zampa, pensando che sarà impossibile farla così, ma la sto tenendo da tanto di quel tempo che in pochi secondi parte lo zampillo dorato, mi bagno entrambe le cosce, sento l’orina calda colare sulla mia gamba.
    
    “Brava, così.” Mi fa lui accarezzandomi la testa. “Ora ti pulisco per bene.”
    
    Torna col tubo da giardino e me lo infila prima nella figa e poi nel culo, l’inserimento fa male mentre ...
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