1. La mente umana


    Data: 28/07/2020, Categorie: Erotici Racconti Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ‘Dottore, mi ascolti la prego, ho fatto un sogno. La mia mente forse &egrave malata, perversa e pure strampalata, dato che puoi trovarci di tutto, o per meglio dire l’impensabile, l’inimmaginabile e l’irrealistico, però principalmente e soprattutto ciò che più desidera la gente. Io ero lì, davanti a un grande specchio pieno di fronde rosse e di cera colata sui lati, che rispecchiava un’immagine di me, tipo un Buddha con otto mani e quattro sbarre indicanti le principali ore della giornata con il sole già alto all’orizzonte. Io avevo a disposizione una donna per mano e una donna per serva, una riunione sindacale di quelle interessanti laddove come argomento della questione del giorno si discuteva il gemito del piacere. Io mi trovavo sopra d’un enorme letto con le lenzuola di seta di colore rosso a forma di asso di picche, ma leggermente smussato sulla punta, che bella parola questa punta. Dietro di me avevo un servizio completo di fruste di pelle, immaginate la durezza di questi arnesi per il fatto che ritmicamente ne sceglievo una per mano, con la quale davo dei piccoli colpi su ogni areola rosa delle mie assistenti sindacali. Un rumore assordante come per base musicale della scena, paragonabile a uno stantuffo che pompa vapore ininterrottamente e un coro di voci che urlano in latino un ritornello tipo lo stile dell’inferno dantesco.
    
    Guardando più in fondo però vedo chiaramente i mariti di queste mie assistenti sindacali, che nello stesso tempo vedono curare i miei ...
    ... interessi dalle loro compagne, in quanto cercano d’impennare il loro piacere sempre più crescente, però privo d’apparato, quindi sempre più disperati, sconsolati ed eccitati senza l’evenienza né la possibilità d’appagare il loro sfogo. Dove sono? E’ lei, perché quella là in fondo &egrave la donna dei miei sogni, lì distesa su d’un letto bianco in una stanza senza specchi, senza porte né finestre, unicamente io e lei. Al presente lei &egrave nuda, tenuto conto che mi porge la schiena con il sedere coperto da un leggero velo sottile che lascia intravedere le sue curve così perfette, io m’avvicino e delicatamente le accarezzo la schiena, timidamente faccio partire un massaggio innocente toccandole le scapole con un movimento circolare, facendo delle leggere pressioni con i polpastrelli. Il massaggio diventa sempre più delicato e piuttosto intenso, io per l’occasione le accarezzo i fianchi andando su e giù per la schiena senza toccare altro, poiché il lato del seno &egrave compresso sulle lenzuola, perché solamente quando lei comincia a muovere il bacino in maniera armoniosa su e giù, emanando un sottile odore di fluidi vaginali intensi ma delicati al tempo stesso, il mio massaggio scende sfiorandole i glutei tesi come due rocce, in quanto il rilassamento non &egrave di casa, gonfio com’&egrave di voglia, anzi, di puro piacere. Io cambio alla svelta quel tipo di massaggio, solamente due dita al momento seguono il profilo della sua spina dorsale facendole scorrere con una forte pressione ...
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