1. Serena e Sandro


    Data: 18/07/2020, Categorie: scambio di coppia Autore: genio di razza 601, Fonte: EroticiRacconti

    Gli incontri periodici a casa dei singoli amici / amiche sono sempre un diversivo interessante alla monotonia del quotidiano, generalmente tutto casa e lavoro; c’è qualcuno che si lamenta perché anche quei ‘cerimoniali’ finiscono per diventare abitudine ed arricchire solo la ritualità del quotidiano; ma per la maggior parte di noi sono l’occasione per incontrarsi e scambiarsi le più recenti informazioni, quasi un aggiornamento del gossip sul quale vivere per il seguente periodo (una settimana o due, normalmente) prima di ritrovarsi per la nuova ‘rimpatriata’ o per alcune ricorrenze particolare, come il capodanno o il carnevale.
    
    Personalmente, non riesco a lamentarmi di incontrare più o meno le stesse facce, in parte perché ogni volta c’è qualcosa di nuovo, se non altro nelle piccole vicende di tutti; in parte, perché la mia tendenza ad essere Serena (di nome e di fatto) mi assegna il ‘guscio’ o la ‘nicchia’ come condizione ideale per riscattarmi dalla combattività con cui, ogni giorno, devo affrontare colleghi, talvolta amici ma più spesso concorrenti, nella gestione dell’attività produttiva in cui sono ormai immersa fina al collo; infine, perché ogni tanto capita qualche faccia nuova che diventa una vera e propria scoperta da centellinare settimana per settimana, incontro per incontro.
    
    Sandro è uno degli ultimi arrivati.
    
    Sul lavoro, ci conosciamo da tempo perché operiamo in campi assai simili, incontrandoci e scontrandoci, come con tutti gli altri, senza ...
    ... particolari emozioni, ma mettendo in campo ogni volta le nostre idee su produzione e sviluppo; nel privato, è stato sempre una grande incognita, dal momento che dimostrava una certa riservatezza sulla sua vita e io, per la verità, non amo molto spettegolare, per cui rispettavo la sua privacy.
    
    Stasera però, a casa di Ginevra, lo vedo parlare con il titolare di un’Agenzia investigativa che abbiamo invitato per sentire le sue esperienze e condirle, eventualmente, con pettegolezzi e aneddoti come è nello stile della nostra ‘conventicola’ che non esita a tagliare e cucire addosso a chiunque; vedo che l’altro gli passa una foto e non do nessun valore alla scena; quando però, mentre si sposta da una parte all’altra, Sandro perde la foto che l’altro gli ha passato, non posso fare a meno di precipitarmi a raccoglierla e, mentre lo seguo per ridargliela, l’occhio mi cade sull’istantanea e, in particolare, sulla targa della macchina in primo piano: è senza dubbio la mia macchina; l’uomo al volante è Sebastiano, il mio compagno da un paio d’anni, e la donna a fianco non la conosco: anzi, meglio, la identifico immediatamente con la signora alla quale Sandro si è accostato con atteggiamento familiare; lo raggiungo, gli tocco un braccio e, quando si gira, gli faccio vedere ‘clandestinamente’ la foto e gli sussurro.
    
    “Devo parlarti di questa foto. … “
    
    Mi guarda dubbioso, lo invito a seguirmi in un’altra sala e senza stare a tergiversare, gli sparo contro.
    
    “Quella nella foto è la mia ...
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