1. Cerca di fare presto


    Data: 28/12/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    La mattinata era scivolata via sfuggendo come ogni giorno con la riunione iniziale di gruppo, i nuovi preventivi da raggiungere, le stime da conseguire, le pratiche da stanziare e da svolgere sempre più urgenti, in conclusione il rituale giro di telefonate, fin qui niente di nuovo in fin dei conti. Era piuttosto la mancanza di biancheria intima sotto i calzoni a causarmi quell’assillante disagio e quell’innaturale preoccupazione, in quanto il tessuto raggrinzito dei pantaloni spingeva facendo pressione e stimolando in modo continuo il mio cazzo, dal momento che potevo risolvere sistemando l’inconveniente, soltanto rimanendo fermo per quanto possibile dietro la scrivania. Al momento squilla di nuovo il telefono, dall’altro capo del filo si sente una voce femminile, che in modo impulsivo e veemente m’intima in modo accanito, caparbio e smanioso enunciando:
    
    ‘Dai, su mettitelo’.
    
    ‘Sì, certo signora’ – rispondo io senz’aggiungere altro riattaccando immediatamente la comunicazione e posando celermente la cornetta del telefono.
    
    Come un burattino io vado verso il bagno, mi chiudo la porta alle spalle, calo i pantaloni e prelevo dalla tasca interna della giacca un cuneo anale, lo lubrifico per bene e me lo inserisco. Ci vogliono quindici minuti esatti prima di poter uscire dal bagno adottando un aspetto d’evidente naturalità. Adesso &egrave ancora più duro di prima, poiché mi sembra d’avere addosso gli sguardi di tutti, poiché questa &egrave la netta sensazione che in ...
    ... maniera inequivocabile avverto anche se le altre persone non sanno nulla, così con una rapida corsa mi dirigo in ufficio e m’immergo totalmente nel lavoro nel vano tentativo di distrarre la ragione e di sviare la mente dal corpo, però non ho successo, malgrado ciò ho fortuna e riesco a rimanere nel mio ufficio per tutta la mattinata. Il telefono squilla nuovamente, giacché &egrave la stessa voce che ancora una volta zelantemente e in maniera anelante m’ordina:
    
    ‘Fra trenta minuti, vieni che ne ho tanta voglia, t’aspetto’.
    
    ‘Sì, signora’ – confermo e ribadisco io cercando d’eseguire prontamente.
    
    Devo fare in fretta, chiedo mezza giornata di permesso e mi precipito in macchina, devo sbrigarmi soprattutto a quest’ora del giorno giacché il viavai cittadino &egrave al momento frenetico. Riesco comunque a schivare buona parte del traffico e dei semafori e ad arrivare in tempo. Al mio arrivo, infatti, trovo la porta d’ingresso accostata, entro e me la chiudo dietro, il suo appartamento &egrave in campagna immerso nella penombra circondato da magnifici alberi, infine la sento precipitosamente sostenere in maniera invogliata:
    
    ‘Molto bene, adesso svestiti che ti voglio tutto per me’.
    
    ‘Sì, signora’ – ribatto io e mi denudo del tutto.
    
    In quel momento la vedo esplicitamente, lei ha lucidamente un’aggraziata figura, &egrave slanciata con addosso un capo nero aderente, i capelli sono neri anch’essi con due occhi azzurri come il ghiaccio del polo artico. Io conosco perfettamente i ...
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