1. Sei insostituibile


    Data: 04/07/2020, Categorie: Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Io mi sentivo assillato e pressato al tempo stesso nel cuore ogni qualvolta che la vedevo scherzare e sorridere allegramente con lui, eppure non potevo farci niente se non accettare e ingoiare quell’incomodo fastidio. Pur sapendo che non ero nel diritto, essendo io l’amante di quella gloriosa e splendida donna, quando la vedevo mormorare con suo marito l’avrei volutamente demolita rovinandola con le mie stesse mani. Sentivo il sangue arrampicarsi alla testa e mi ritrovavo nel pensare in quale maniera mi sarei vendicato rivalendomi su di lei, appena ci fossimo incontrati nel nostro letto nuziale segreto. Quella sera d’estate, invero, lei indossava un vestito trasparente che metteva in risalto le sue forme e soprattutto il suo delizioso fondo schiena. Io le stavo dietro e lei ancheggiava rivelando appieno la sua sensualità di femmina, giacché sapeva quanto la desiderassi e percepivo finanche quanto mi volesse, così attesi l’istante adatto in un posto nascosto da tutti per farle una carezza sulle natiche e velocemente le annunciai:
    
    ‘Domani porta quel vestito, perché voglio scoparti precisamente con quello addosso’.
    
    In quell’istante colsi un celere lampo nei suoi occhi, il capriccio e il piacere della proposta, il tempo di bagnarsi le labbra con la lingua, un leggero cenno con la testa per un’approvazione e una conferma già scritta. L’attesa era il momento più amaro, crudele e penoso in quegl’incontri, altrettanto l’angoscia e il timore d’udire lo squillo del cellulare, ...
    ... similmente sentire la sua voce ribadire in maniera netta:
    
    ‘Mi rattrista, ma non posso’ – era il mio vivo sgomento, il mio reale terrore di maschio in calore, udire quella risposta che annunciava il suo tangibile diniego.
    
    La notte sennonché passava, io rimuginavo al nostro incontro, al piacere d’averla, di spogliarla, di possederla e di sentirmi un vero uomo tra le sue braccia, in tal modo cominciava per me una lunga notte di pensieri, di tentativi vani di non pensarla e poi ritrovarsi come sempre desiderando che il tempo corresse più velocemente della coerenza e della logica, prevedendo il desiderio dell’attesa. Con il pensiero andavo indietro nel tempo rievocando la nostra prima volta in macchina, così come farebbero al presente due candidi e inesperti ragazzini: all’epoca c’eravamo baciati tremanti per l’emozione, poi c’eravamo abbandonati alla nostra passione e avevamo cominciato ad assaporare i nostri corpi per conoscerci sempre più profondamente, alla fine eravamo una fusione di corpi fatti l’uno per l’altro. La passione invece di calare era cresciuta incredibilmente, perché tutti e due credevamo che fosse la voglia d’una notte, poi due, poi tre, lo sfogo e la ribellione del momento, invece ci ritrovavamo più legati e più uniti che mai, poiché era più che lineare e semplice sesso. Questa era l’autentica persecuzione, il vero tormento, in quanto il tempo passava e il ricordo di quella prima volta ritornava a insinuarsi nel mio tentativo di sonno, poiché ricordavo bene ...
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