1. Factory slut - capitolo 1


    Data: 16/06/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Koss99, Fonte: Annunci69

    1 LA VINCITA AL GIOCO
    
    Valentina, in quel momento, si trovava nel retro di un furgone, ed era in estrema difficoltà. Stava affrontando una prova molto dura, ma immaginava che negli anni a venire avrebbe sofferto molto di più, ne era sicura, ma non riusciva a rassegnarsi. Tutto per colpa di quell’idiota di suo marito che se l’era venduta giocandosela a poker.
    
    Gilberto, Gil per gli amici, l’aveva piegata, ma non l’aveva domata e non sapeva se ci sarebbe mai riuscito. Gil era un bastardo, anche con una certa esperienza, ma questa volta aveva bisogno di ottenere molto di più del consueto dalla schiava di turno.
    
    Valentina non era una con cui divertirsi punendola, umiliandola e sbattendola, magari insieme ad altri. No da lei voleva e doveva ottenere molto di più, immensamente di più, d’altra parte, per averla, aveva rischiato di perdere un sacco di soldi. Sapeva quindi che aveva bisogno di aiuto, molto aiuto, per fortuna sapeva a chi rivolgersi.
    
    Valentina aveva un corpo provocante e pieno di contrasti. Aveva occhi grandi e neri, un seno importante, ma non immenso, una quarta, ma bello sodo. Il corpo era allo stesso tempo muscoloso e sinuoso. Muscolose erano le gambe, in particolare i polpacci, le cosce erano ben tornite, la schiena dritta, il petto generoso, il viso era spigoloso, ma la bocca era carnosa. Era perfettamente adatta allo scopo.
    
    Quella mattina l’aveva adornata come aveva sognato di fare da tanto tempo, ma senza mai riuscirci, perché non aveva mai trovato ...
    ... la preda adatta allo scopo. Il giorno prima l’aveva portata da un suo conoscente che faceva tatuaggi, ma sapeva anche inanellare le troie, sia sui capezzoli, che sulle grandi labbra e per dire la verità anche al naso ed al clitoride, ma questi ultimi due, per il momento, non li aveva presi in considerazione.
    
    Era un bel sabato di metà dicembre e Gil percorreva l’autostrada a ritmo sostenuto, ogni tanto dava un’occhiata dietro per vedere come stava la sua bella. Il furgone era uno dei tanti che la sua ditta utilizzava per lavoro, la portiera scorrevole che separava la cabina dal cabinato era aperta e Gil si godeva lo spettacolo, ogni tanto si girava e la guardava direttamente sorridendole beffardo, più spesso la osservava attraverso lo specchietto retrovisore.
    
    Valentina era praticamente nuda e non reagiva allo scherno del suo Padrone, aveva altro a cui pensare, prima di tutto doveva tenersi in equilibrio e poi era impaurita e frustrata, non sapeva quale sarebbe stato il suo futuro, anche se qualcosa iniziava a capire e quel qualcosa la terrorizzava.
    
    Se non fosse stato per i tiranti, agganciati alle assi superiori e laterali del furgone, che la tenevano in piedi, sarebbe già finita per terra sbattendo il muso sul pianale. Era terrorizzata e rischiava comunque di farsi male.
    
    Aveva le braccia ricoperte da due lunghi guanti neri di pelle che le arrivavano fin sopra il gomito, su ogni guanto c’erano diversi ganci che permettevano facilmente di legare un braccio all’altro ...
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