1. Rubrica “Lettere a Cinzia”


    Data: 13/06/2020, Categorie: 69, Cuckold Dominazione / BDSM Incesti Autore: Zorrogatto, Fonte: RaccontiMilu

    ... quel posto, ho accettato.
    
    Lui allora mi ha sorriso e mi ha detto: “tirati su la gonna!”. io l’ho guardato stupita e lui si &egrave arrabbiato molto: “Ti ho detto che dovrai eseguire qualunque ordine senza alcuna esitazione, stupida!”. Mi sono vergognata molto, sia della situazione che dell’epiteto, ma ho ubbidito.
    
    Allora mi ha fatto un altro meraviglioso sorriso (come se non fosse successo niente), mi ha chiesto di fare un’altra piroetta, osservandomi bene le gambe ed i fianchi, e poi mi ha detto che ero molto bella, ma che non avrei mai dovuto indossare pantaloni o collant perché non mi stavano bene, precisando che quello era un ordine. Stavo per levarmeli, soggiogata dalla sua personalità, ma mi ha sorriso ancora, mi ha detto che la cosa valeva dalla prossima volta e ci siamo accordati per la prima lezione.
    
    Abbiamo cominciato a studiare assieme e se non soddisfacevo le sue aspettative, si arrabbiava e mi faceva paura. Un giorno che per distrazione avevo fatto uno stupido errore, mi ha afferrato per i capelli, mi ha messo per traverso sulle ginocchia, mi ha alzato la gonna, abbassato gli slippini e mi ha sculacciato molto forte, dandomi venti colpi (contati!).
    
    Le sue mani sembravano di ferro e, alla fine, mi sentivo il sedere in fiamme. Dopo qualche minuto, mi disse di tornare a sedermi accanto a lui, ché dovevamo andare avanti, ma non riuscivo a stare seduta. Allora mi ha detto di sdraiarmi sul divano e di tirar su al gonna e mi ha spalmato una pomata ...
    ... anestetica.
    
    Io mi sentivo molto turbata, addirittura eccitata e, mentre mi stava spalmando la crema, schiusi un pochino le cosce; la sua mano esitò un attimo, poi riprese a scorrere delicatamente sulle mie natiche arrossate. Allora allargai ancora un pochino le gambe e, dopo un’altra breve esitazione, le sue dita cominciarono a sfiorarmi sempre più dappresso l’attaccatura delle cosce. Sollevai un pochino il sedere, allargando ancora un pochino le ginocchia e venni finalmente ripagata dalle sue dita che mi accarezzavano lievissimamente le labbra della mia topina, sfiorandomi appena i peluzzi e provocandomi un brivido di piacere.
    
    Non ricordo se mi scappò un gemito, ma sentii le sue dita schiudermi la micetta ed insinuarsi dentro, mentre mi cominciava a baciare sul collo. Allora mi voltai, lo baciai a mia volta e, presa da un turbine di libidine, gli cercai la patta dei pantaloni, gli aprii la lampo e mi trovai in mano uno stupendo cazzo di dimensioni assolutamente grandiose.
    
    Facemmo l’amore e, da quella volta, diventammo amanti.
    
    Mario pretendeva che io, in casa sua, non indossassi mai le mutandine, obbligandomi a levarle ed a rimettermele, di solito, nell’ascensore.
    
    Era diventato sempre più imperioso ed esigente; un giorno mi sodomizzò (era la prima volta, non lo avevo mai voluto concedere neanche a mio marito!) e sentii molto male, ma non me ne importava.
    
    Frattanto, mio marito doveva aver cominciato a sospettare qualcosa, ma anziché arrabbiarsi, mi dava l’idea che la ...
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