1. Mar Mediterraneo


    Data: 13/06/2020, Categorie: Sentimentali Autore: Raccontatore, Fonte: EroticiRacconti

    Il sole splendeva alto nel cielo e irradiava tutto il creato emanando il calore di un torrido luglio che non accennava a rinfrescarsi né di giorno né di notte. La sabbia ardeva cocente, tanto che Elisa aveva deciso di rimanere a con i piedi immersi nell’acqua del mare, pur di non dover sopportare il fuoco sotto ai piedi. Alle spalle aveva quel placido mar mediterraneo, con il suo intenso blu che faceva perdere la testa. Mare e cielo, in quel paradiso terrestre, si confondevano, si mischiavano con pigrizia sotto quel sole bollente. Distinguere l’uno dall’altro era difficile a volte, soprattutto quando l’assenza di nuvole in alto e di barche in basso eliminava quei pochi punti di riferimento che si possono avere in cielo e in mare. Era tutta la mattina che Elisa se ne stava sotto all’ombrellone a contemplare quel paesaggio suggestivo. Ora, il suo corpo era rivolto verso l’hinterland. A parte una spiaggia di cento metri costellata di milioni di miliardi di granelli di sabbia, c’era un piccolo spazio di vegetazione. In realtà, la vegetazione sulle spiagge inizia sempre prima dalla fine della distesa sabbiosa e cespugli ispidi ed erbacce crescono spesso in concomitanza degli ultimi miliardi di granelli di sabbia dando vita ad un paesaggio selvaggio quasi in contrasto con il mare che sembra così aristocratico con la sua magnificente eleganza.
    
    Con i piedi rinfrescati dalle placide onde del mare, Elisa guardava verso l’entroterra aguzzando lo sguardo per osservare quel ragazzo ...
    ... che camminava verso il mare a passo spedito. Probabilmente era alto un metro e ottanta, forse poco più o poco meno. La distanza che li separava era troppa per poterlo rapportare alla sua di statura che comunque era di appena un metro e settanta. Aveva un fisico tonico, ben piazzato, muscoloso ma non troppo. Elisa era sicura fosse un sportivo, ma non avrebbe mai potuto dire quale nello specifico. Forse un po’ di tutto o forse solo palestra, come tanti ragazzi che per addomesticare i loro giovani corpi si dedicavano per ore al sollevamento di pesi specifici e all’utilizzo di macchinari particolari. Un mondo che a Elisa era rimasto sempre sconosciuto. La ragazza riconobbe una certa bellezza in quel corpo. Una bellezza quasi antica e pura, come quella delle statue greche, con i loro corpi scolpiti nella pietra e nella storia, nella leggenda dei tempi e nell’immaginario collettivo. Eroi d’altri tempi che l’avevano sempre affascinata e quel ragazzo glieli ricordava, con i capelli ricci e neri proprio come sicuramente li avevano gli antichi greci.
    
    La spiaggia era completamente deserta. Ad ora di pranzo i pochi visitatori erano tornati alle loro case, camper, tende e stanze d’albergo per pranzare. Solo Elisa era rimasta, con i suoi grandi occhi da sognatrice instancabile, troppo ammaliata dalla vita e dalla natura per lasciare un posto di siffatta bellezza solo per mangiare un veloce piatto di pasta. E ora, forse, non era più sola. Anche quel ragazzo poteva essere un instancabile ...
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