1. Padrone di un giovane corpo


    Data: 12/06/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: piccolaslave, Fonte: RaccontiMilu

    Lei era una ragazza appena maggiorenne, lui era molto più grande, da poco trentenne. Lei aveva sofferto molto per un altro, soffriva ancora, ma per un caso, per curiosità conobbe quell’uomo di cui non sapeva nulla e che anzi forse doveva temere…ma qualcosa dentro di lei la richiamava a lui, ogni sera parlavano in chat e lui, dopo poco, aveva cominciato a chiederle, farle domande di ogni tipo sul sesso, e lei aveva dovuto dirgli la verità: aveva fatto qualcosa ma era ancora vergine. Poi le conversazioni si erano fatte più spinte, era sempre lui a condurre il gioco, le descriveva quello che avrebbe voluto farle, spesso era volgare, e lei non era abituata a questo. Si sentiva inadeguata quando lui scriveva “sborra” o “cazzo”, tutto questo era inadeguato. Eppure ogni volta che parlava con quell’uomo si sorprendeva fradicia di umori, piena di voglia di qualcosa che ancora doveva scoprire. Sentiva nascere qualcosa di sconosciuto, una parte nascosta di se stessa che fino a quel momento era rimasta latente, ma le scoppiava dentro, supplicava di uscire. Lui voleva vederla e lei aveva paura, rimandava. Si arrabbiava con se stessa per questo, per il suo continuo scappare…alla fine si decise e si videro. Lei tremava come una foglia, in macchina non parlò quasi per niente, mentre fu sorpresa di scoprire che lui era molto gentile e la trattava con educazione. La portò in un albergo, le aprì perfino la porta d’ingresso per farla entrare, ebbero una stanza, lei ormai non capiva più ...
    ... nulla, cercava di appigliarsi con le ultime forze alla sua razionalità, alla sua lucida freddezza, per non sprofondare nel panico che la attanagliava, si sentiva persa. Era in un territorio non suo, in un campo sconosciuto, dove ogni sua sicurezza veniva a mancare, e lui lo sapeva, se ne accorgeva, era lui a doverle insegnare, a guidarla in ogni passo. Lui comandava. In un attimo si ritrovarono in camera. Lei era immobile, non sapeva cosa fare, era tremendamente a disagio. Lui sorridendo si avvicinò, la bacio e le slacciò i jeans, li fece scivolare fino alle caviglie, con la mano s’insinuò sotto il perizoma esplorando la sua fichetta ancora stretta e bagnata, a lei sfuggì un gemito e chiuse gli occhi, lui le tolse anche quel piccolo pezzetto di stoffa e la adagiò sul letto, divaricandole bene le gambe. Così oscenamente aperta lei lo guardava di sfuggita, lui si spogliò completamente e in un attimo le fu addosso. Aveva un cazzo davvero grosso e molto bello, la cappella lucida e rossa, le palle gonfie e doloranti. La voleva, voleva rompere quel giovane corpo esile sotto di lui, ma si costrinse ad aspettare. La prese per i capelli e portò il cazzo davanti al suo viso, la schiaffeggiò con quell’arnese duro, glielo strofinò sulle guance, sulla bocca, giù sul collo…
    
    “apri la bocca, voglio che me lo ciucci”
    
    Lei cominciò a leccare l’asta con la punta della lingua, succhiava la cappella e si soffermava sul buchino infilandoci la lingua, lo prese tutto in bocca, fino in gola, ...
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