1. Cambiare


    Data: 25/12/2017, Categorie: Etero Autore: Ellie, Fonte: EroticiRacconti

    Ero stufa di essere considerata l’amica perfetta, la brava ragazza cui puoi raccontare tutto e che c’è sempre quando hai bisogno, sempre disponibile e a disposizione. Avevo deciso di cambiare, infatti, incominciai ad andare in palestra, a truccarmi e a vestirmi in maniera sexy, a flirtare con i ragazzi, a ispirar loro sesso e non tenerezza o voglia di confidare tutti i loro segreti. Decisi che era ora di ampliare il mio bagaglio di conoscenze e di conquiste. Avevo voglia di sperimentare e conoscere cose nuove. Infatti, iniziai ad uscire con gente nuova, smettendo di frequentare il vecchio gruppo di amici e incontrando persone completamente diverse, che non conoscevano la vecchia me. Andavamo in giro per locali bevendo e facendo baldoria, nessuno parlava dei suoi problemi, anche perché nessuno era disposto ad ascoltarli. Mi piaceva stare con loro, mi faceva sentire parte del gruppo, mi divertivo molto nello stare insieme, nel raccontarsi barzellette, nel lasciare scorrere via i problemi. Faceva parte del gruppo anche un ragazzo particolarmente bello, alto, moro, occhi verdi, fisico statuario, modellato dalla palestra, ma non in modo esagerato. Spesso flirtavamo, senza impegno da ambo le parti.
    
    Una volta, dopo aver passato una serata particolarmente movimentata, tanto da arrivare a farci cacciare dal locale in cui ci trovavamo, decidemmo di terminare in anticipo e tornarcene a casa.
    
    Non credevamo fosse il caso di continuare dopo aver quasi sfiorato la rissa. Quando avevo ...
    ... già raggiunto la macchina per tornare a casa, mi sentii chiamare per nome. Girandomi, vidi proprio quel ragazzo, che mi chiese se mi andasse di continuare la serata in un posto tranquillo per conoscerci meglio e passare un po’ di tempo da soli. Accettai e decidemmo di andare a casa sua. Era la più vicina e meglio fornita. Pensammo fosse meglio prendere un taxi. Avevamo bevuto un po’ troppo e, anche se non eravamo ubriachi, decidemmo di non sfidare la sorte. Anche perché, lungo la strada che avremmo dovuto percorrere c’era sempre un posto di blocco.
    
    Avemmo fortuna, ne passò uno proprio in quel momento. Ci affrettammo a fermarlo e, dopo aver dato la destinazione, iniziammo a ridacchiare su quello che era successo. Un po’ brilli, iniziammo a parlottare del più e del meno, finché lui non posò una mano sulla mia coscia velata dalle calze, vicino all’orlo del vestito. Iniziò ad accarezzarmi, parlandomi in modo sempre più audace. Gli toccai le labbra con un dito per farlo tacere e lui lo catturò tra le labbra, succhiandolo e leccandolo come se fosse un ghiacciolo. Emisi un gemito, volevo baciarlo, volevo che la sua lingua dardeggiasse dentro la mia bocca, cosa che feci. Iniziai ad accarezzargli la coscia, lentamente, percorrendola in tutta la sua lunghezza, fino a raggiungere il pene. Decisi di massaggiarglielo da sopra i jeans, sentendolo, così, indurirsi rapidamente. Ora era il suo turno di gemere. Avrei voluto svestirlo e possederlo lì, nel taxi. Ma lui mi fermò, dicendomi che ...
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