1. Storia di uno schiavo


    Data: 03/06/2020, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Autore: fraseverin, Fonte: RaccontiMilu

    ‘Allora? Ci rivediamo Presto?’
    
    Avrei voluto rispondere di no, ma ripensando a quello che mi era successo nell’ultima settimana, la risposta non poteva che essere positiva.
    
    ‘Credo di si, e comunque se decideranno così’.
    
    Un ultimo sguardo a quella donna che non aveva nulla delle donne, se non un seno grande e cadente. Un armadio di circa 150 kg distribuiti su 190 cm di altezza; un ammasso di muscoli su tutto il corpo; un seno da 10^ misura. Vestita con un’uniforma tipo Gestapo; giacca con risvolti in pelle; gonna nera con uno spacco laterale; stivali al ginocchio con tacchi bassi ed in mano un frustino di circa 80 cm, che il mio corpo ha conosciuto in ogni sua parte.
    
    Mentre la porta si chiude alle mie spalle un ultimo sguardo all’interno.
    
    Oggi &egrave giornata di partenze ed arrivi. Cinque, forse sei nuovi arrivi sono in attesa sugli attenti davanti alla segretaria.
    
    Ad aspettarmi sul ciglio della strada Lei: la mia padrona, insieme con quello che &egrave diventato il mio nuovo padrone. Metto la mia sacca nel bagagliaio e mi appresto a salire in macchina. ‘Fermati!’ mi avvicino alla mia padrona e mi molla un ceffone che mi fa barcollare. ‘Forse hai sbagliato qualcosa!’.
    
    In effetti, il mio posto non &egrave in macchina, ma nel bagagliaio. Con la guancia rossa mi sistemo alla meglio nel bagagliaio e dopo un poco viene chiuso il cofano. Sento le risate dei due ‘
    
    ‘Mi sa che non ha imparato molto in questa settimana; dovremo mandarcelo di ...
    ... nuovo’.
    
    ‘Si’ ribatte Lei ‘ma gli faremo fare il corso avanzato’. Scoppiarono in una fragorosa risata. Io rabbrividii.
    
    Nel buio del bagagliaio comincio a pensare a come &egrave iniziata questa storia.
    
    Fin da ragazzo ho sempre provato piacere nel procurarmi piccole sofferenze in alcune parti del corpo ma soprattutto sui capezzoli.
    
    Ricordo la prima volta che ci siamo appartati con Lei. Notò subito i miei capezzoli che erano più pronunciati del solito e, con fare sensuale me li accarezzò. Notò il fremito che mi percosse e iniziò a leccarli, a volte stringendoli fra i denti, con movimenti ritmati. Quando li stringeva di più, notava il mio piacere.
    
    ‘ Ti piace se ti faccio male?’ mi sussurrò. Non aspettò la mia risposta.
    
    Affondò i suoi denti nella carne violacea e mi strappò un grido. Lo schiaffo fu immediato, come pure il tono della sua voce che cambiò!.
    
    ‘ Non devi urlare, ma sopportare’. Con la testa feci segno di sì.
    
    ‘Spogliati completamente e sbrigati!’
    
    Lo feci senza farla aspettare. Eravamo appartati nei pressi di una casa di campagna, c’era ancora il sole.
    
    ‘Lascia i vestiti in macchina e andiamo in quella casa’. Tutto nudo e scalzo ci avvicinammo alla casa, non senza qualche piccolo problema per i miei poveri piedi costretti a camminare su pietrisco, spine ed erba irta.
    
    Entrati nella casa, per fortuna abbandonata, girò per tutte le stanze in cerca di qualcosa; poi venne verso di me e senza curarsi di niente mi afferrò il pene e mi trascinò in un’altra ...
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