1. Master Satisfaction cap. 3


    Data: 03/06/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Koss, Fonte: EroticiRacconti

    Lui la svegliò baciandola sul collo e mettendole una mano tra le cosce. – Buongiorno Olivia – le disse.
    
    Lei fece le fusa come una gatta e si avvinghiò a lui. – E’ già giorno? – rispose insonnolita.
    
    - Sì, mia dolcissima amante – rispose lui montandola. – Tra un po’ dovrai andare via, ma prima ti voglio un’ultima volta. -
    
    Lei l’accolse con gioia e allo stesso tempo andò nel panico. – Non voglio andare via – disse spingendo il bacino in avanti incontro al randello che la penetrava ed offrendo le labbra da baciare.
    
    Lui affondò dentro di lei. – Il nostro patto è che al massimo tra qualche ora devi andare ed io ho un sacco di cose da fare. Mi dispiace perché sei stata deliziosa. All’altezza delle mie aspettative che sono sempre notevoli. –
    
    La morse su un capezzolo e lei gridò, poi lo strinse a sé. Olivia era lusingata da quelle parole e quindi sperò. – Sei peggio del diavolo. Ti prego non mandarmi via. –
    
    Lui la baciò e le morse le labbra, lei venne.
    
    Olivia si senti molle, rilassata, soddisfatta e si teneva stretta al corpo del Master assorbendone calore e piacere, era impossibile, ma voleva possederlo, mentre quello sconosciuto voleva mandarla via. – Fammi rimanere per qualche giorno, non ti darò fastidio, farò tutto quello che vorrai. –
    
    - E’ meglio se vai, qui potresti scoprire cose che proprio non ti piacciono, non hai neanche la minima idea di chi sono io e di quello che faccio. –
    
    - Sono pronta a tutto, alla peggio mi deluderai, forse non sarebbe ...
    ... neanche male, potrei mettere una pietra sopra questa storia e non pensarci più. –
    
    Lui la guardò severo ed al tempo stesso con un sorrisetto ironico, senza risponderle.
    
    Si sentì bussare alla porta e lui sommessamente disse – avanti. –
    
    La segretaria, la biondina matura, magra e algida, entrò seguita da un’altra biondina molto più giovane, una trentenne spaurita, timida e sottomessa, una cameriera che portava un enorme vassoio stracolmo di tante cose buone: caffè, latte, spremuta, brioche.
    
    La cameriera era vestita in modo classico e severo, camicetta bianca e crestina, gonna e nera e grembiulino bianco, calze nere, scarpe tacco dodici. Bionda con gli occhi castani, il visetto fresco e leggermente truccato, minuta e magra, di seno una terza scarsa, cosce lunghe e nervose. Si chiamava Giulia.
    
    Anna era vestita anche lei severamente e in modo classico, un tailleur che le cascava morbidamente, con calze nere e riga sul retro, scarpe nere con tacco dodici anche lei. La segretaria si muoveva disinvolta sugli alti tacchi, ma appariva comunque fragile e vulnerabile, d’altra parte era sempre disponibile e pronta, anche in quel momento.
    
    - Buongiorno Signore e buongiorno Signora – salutò Anna, mentre la cameriera poggiava il tutto su un tavolino e iniziava a versare nelle tazze e nei bicchieri.
    
    - Buongiorno Anna – rispose il Padrone, mentre Olivia si copriva con il lenzuolo e rispondeva con un cenno. – Cosa abbiamo oggi – continuò lui.
    
    Anna guardò Olivia e poi il Padrone, ...
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