1. Il mare grigio


    Data: 24/12/2017, Categorie: Incesti Autore: QueenLatina, Fonte: RaccontiMilu

    Ed eccomi qui.
    
    Sola.
    
    A guardare in silenzio il mare da dietro una finestra al dodicesimo piano di un grattacielo deserto di una località turistica marchigiana, mentre, morta di freddo, mi stringo in un plaid anonimo con a fianco una stufetta elettrica che mi segue ovunque vada, unica fonte di calore di un mini appartamento concepito per essere abitato solo d’estate.
    
    E sono anche fortunata. Dopo il casino che &egrave successo, ho ancora una amica che mi presta la casa al mare per nascondermi da tutti, genitori, compagno, colleghi di lavoro, ex colleghi anzi, ormai.
    
    Sono 5 giorni che deambulo in questi 35 metri quadri senza uscire mai, col cellulare come unico collegamento col mondo e che spesso mi recapita messaggi carichi di insulti e condanne o mi propone telefonate cui preferisco non rispondere per vergogna.
    
    Tutto questo assomiglia tanto ad una pena, alla condanna per aver violato una delle più antiche leggi della nostra società suscitando la riprovazione di tutto il mio ex mondo e costringendomi a questa clandestinità che non lascia intravedere un fine pena.
    
    Dovrei provare rimorso, pentimento, rimpianto. Invece no, sono la più incorreggibile delle peccatrici. Non aspetto il perdono di nessuno, prego solo che lui mi contatti. Che mi scriva, mi telefoni, mi mandi un messaggio in qualunque forma. Non ho bisogno di essere di nuovo accettata, voglio solo ancora lui. Per lui pago questo pegno, per averne ancora lo pagherei all’infinito.
    
    Così sono qui, in ...
    ... piedi, col mio pigiama di flanella, calzini di lana e plaid che guardo il mare, un mare dello stesso grigio del cielo di questo brutto autunno. Non piove e credo che non succeda solo per far risultare ancora più noioso tutto questo.
    
    Non ho neanche i soldi per le sigarette, non ho cibo se non qualche affettato e del pane in cassetta e non ho la tv. Quando non fisso il mare, mi torturo con i porno sul cellulare fino a sfinirmi e cedere al sonno.
    
    5 giorni di questo nulla e nessuna prospettiva che le cose cambino.
    
    Da ieri sto fantasticando di veder apparire qualcuno delle pulizie o qualche operaio della manutenzione, così da poter scambiare parole con uno sconosciuto e nei miei deliri onirici finisco per farci sesso, uomo o donna che sia. Quando si va a fondo lo si fa per bene e senza ripensamenti.
    
    Ogni tanto vedo qualche macchina fermarsi nel parcheggio, ma non scende nessuno, saranno coppiette che si danno piacere. Il vento forte oggi ha fatto sparire perfino le barche dall’orizzonte. Ci sono solo questi due teli grigi, il mare ed il cielo ad avvolgere quel che resta della mia vita.
    
    Ho freddo, meglio spostarmi in cameretta e chiudere la porta. La stufetta sarà più efficace in quello spazio minuscolo. Mi stendo sul letto e mi addormento.
    
    Non so quanto tempo sia passato, non so che ora sia, non so perché mi sono svegliata. Il campanello che suona risponde a quest’ultima domanda. Sarà Sonia che mi porta provviste, scatto in piedi, il cuore sorride al pensiero che ...
«123»