1. dejuner….


    Data: 28/05/2020, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Lesbo Autore: emanuelle, Fonte: RaccontiMilu

    ... lo charme non è fatto solo di educazione garbo e attitudine all’eleganza ma ha anche un alto prezzo in termini di rinunce, stile di vita e palestra quotidiana.
    
    Il garcon torna per il caffè, questa volta non stacca lo sguardo dalle mie gambe accavallate, insistendo sulla parte alta limitata dalla gonna poco oltre il ginocchio. Poi sposta nuovamente la sua attenzione sul deccoleté ora ridotto a due bottoni.
    
    Il mio di sguardo cade ingenuamente al suo inguine e non posso fare a meno di constatarne il notevole gonfiore che lui spostandosi alle mie spalle fa in maniera di strisciare deliberatamente sulla mia spalla.
    
    Stupido ragazzetto impertinente…
    
    È un attimo: lo chiamo e domando se il bagno delle signore è libero. Lui rimane attonito e avvampa più del solito. Senza attendere la risposta mi alzo garbatamente e mi reco alla toelette del locale: sì, è libero.
    
    Fra i tanti requisiti un locale almeno decente non deve mai -mai- trascurare di avere il bagno sempre pulito e confortevole. E il Greco non trascura mai questo aspetto.
    
    Entro nell’antibagno e socchiudo la porta. Poi entro nella stanza del wc. Il caldo è pesante; anche qui socchiudo la porta lasciando una sottile fessura.
    
    Libero due bottoni della camicia (forse troppo…) e mi siedo per le mie necessità.
    
    Mentre mi domando se avrà il coraggio, lui entra nell’antibagno con il rotolo della carta asciugamani. Vedo il suo occhio fissarmi ...
    ... dallo spiraglio.
    
    Sì, ha avuto coraggio.
    
    La situazione mi fa accaldare… rimango seduta e mi asciugo con la carta fissandolo seria. Indugio troppo nell’asciugarmi. Sospiro con il busto eretto e inevitabilmente mi si solleva il seno.
    
    Devo controllarmi, non esagerare.
    
    Vedo che sta facendo dei movimenti e intuisco cosa.
    
    Mi alzo e lui interrompe, si blocca immagino terrorizzato che io possa uscire.
    
    Continuo a fissarlo mentre il suo occhio mi guarda.
    
    Mi risiedo,
    
    lentamente mi sfilo lo slip evitando che rimanga impigliato nei tacchi,
    
    mi alzo, lo porto alle narici socchiudendo gli occhi…
    
    poi, prendendone un lembo tra pollice e indice,
    
    glielo mostro chiaramente e lo lascio cadere sul pavimento.
    
    Mi accomodo la gonna, esco verso l’antibagno dove lui è pietrificato contro la parete.
    
    Mi impongo di non guardarlo, mi lavo le mani con cura ed esco lasciandolo all’interno così che possa recuperare il mio cadeau.
    
    Passo al bancone e faccio cenno che tutto venga messo sul conto mentre con la coda dell’occhio, noto che ora è uscito dal bagno delle signore per entrare in quello dei maschietti…
    
    Sorrido con elegante noncuranza e torno al tavolo dove la mia amica mi fissa sbalordita mentre riabbottono la camicia: -Che dici, usciamo a fare due passi?-
    
    (devo ricordarmi di mandare qualcuno a chiudere il conto: seppur a malincuore non credo sia più il caso di tornare a pranzare qui) 
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