1. Giuseppe


    Data: 22/12/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: robydon, Fonte: Annunci69

    Con zio Marcello le cose andavano più che bene, io per ripagarlo di quanto lui facesse per me delle sere restavo a dormire con lui e lo accontentavo sempre in tutto, non ricordo mai di una volta che gli abbia detto di no.
    
    Grazie alle sue conoscenze avevo un’occupazione anche se provvisoria ma mi permetteva di entrare in quel mondo sempre desiderato e cioè aggiornamenti contabili e consulenze per le aziende.
    
    La mia giornata lavorativa era dalle nove di mattina alle diciotto di sera con un intermezzo di un’ora per pausa pranzo.
    
    Questo mi permetteva di frequentare, dopo il lavoro, la palestra e quindi avere sempre un fisico perfetto.
    
    Avevo conosciuto diversi imprenditori, spesse volte mi recavo nelle loro aziende per controllare che la contabilità fosse in ordine.
    
    Trai i tanti avevo conosciuto Giuseppe, commerciante all’ingrosso di prodotti dolciari.
    
    Giuseppe era un uomo molto distinto di sessantadue anni impeccabile nel vestirsi, ma soprattutto sempre disponibile al confronto.
    
    Era sposato, padre di tre figli di cui uno sposato quindi era anche nonno.
    
    Trascorrevamo del tempo anche a parlare della nostra vita personale e mi confidava delle divergenze che aveva con la moglie perché non aveva più voglia di fare sesso.
    
    Un giorno che ero un poco giù di morale alla sua domanda di cosa avessi, mi lasciai andare e gli confidai che avevo avuto una discussione con zio Marcello perché a lui non piaceva che frequentassi persone fuori dall’ambito lavorativo e che ...
    ... le serate le dovessi dedicare a lui.
    
    Chiaramente Giuseppe non capì il motivo di tale pretesa e incalzò:
    
    “Scusa ma a te se non sta bene perché non glielo dici?”
    
    A quel punto non avevo alternative e gli raccontai dei trascorsi con zio Marcello e che solo grazie a lui potevo permettermi di vestire in modo elegante, ma soprattutto di non aver bisogno di niente perché ci pensava sempre a tutto lui.
    
    Uscii con una frase, forse anche infelice: “ ormai sono un suo schiavo”.
    
    Giuseppe troncò il discorso ed incominciò a parlare delle sue contabilità tralasciando ogni commento.
    
    Dopo quel giorno pensavo di averla fatta grossa ed avessi perso la stima di Giuseppe, ma una mattina mi telefona e mi chiede se ero libero per la serata in quanto aveva una cena d’affari con dei clienti e voleva la mia presenza.
    
    La cosa mi colpì favorevolmente e gli risposi che ero a sua disposizione.
    
    La serata fu molto professionale ed un mio intervento convinse quei clienti a sottoscrive il contratto che Giuseppe promuoveva.
    
    Si era fatta quasi mezzanotte quando lasciammo la compagnia e feci salire Giuseppe in auto per riaccompagnarlo a casa.
    
    Durante il tragitto Giuseppe si complimentò con me e mi chiese di passare in azienda il giorno successivo che mi avrebbe riconosciuto una percentuale sull’affare appena concluso.
    
    Ero più che felice, incominciavo a guadagnare soldi con il mio lavoro e ciò mi avrebbe reso più indipendente.
    
    Giuseppe, accortosi della mia felicità, poggiò la sua ...
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