1. Due colleghe straniere in una diabolica notte fiorentina


    Data: 17/09/2017, Categorie: Etero Autore: devilinmissjones, Fonte: RaccontiMilu

    In quel periodo lavoravo a Firenze. I primi mesi erano stati piuttosto tranquilli ma poi avevo iniziato a uscire con alcune colleghe.
    
    Quella che mi piaceva più di tutte era una signora spagnola sui quaranta, Cristina. Capelli lunghi ondulati, sempre curatissima nei vestiti e nel trucco, labbra sensuali e fisico ancora perfetto, gambe lunghe e sedere tonico. I nostri sguardi si erano incrociati in istituto ed ero riuscito a farmi dare il suo numero di telefono. Cristina era separata e viveva con la figlia non lontano da casa mia. C’eravamo visti un paio di volte, mi aveva anche invitato a casa sua e io a l’avevo invitata a casa mia, ma non era successo nulla degno di nota.
    
    Nel frattempo io avevo conosciuto Alina.
    
    Alina aveva qualche anno di me e veniva dall’Europa dell’est. Si vestiva in modo poco appariscente, ma aveva bellissimi occhi verdi e un gran seno.
    
    Siamo usciti un paio di volte per un aperitivo e un cinema, poi una sera l’ho invitata a casa a cena.
    
    L’appartamento in cui vivevo in affitto, proprietario di un artista, aveva uno splendido soggiorno con un divano a ferro di cavallo.
    
    Dopo cena ci spostammo sul divano per mangiare il gelato. Provai a baciarla e lei all’inizio si ritrasse, poi le nostre lingue si intrecciarono con il sapore del gelato. Le sollevai la maglietta scoprendo il seno generoso e inizia a baciarglielo.
    
    Ci spogliammo continuando a baciarci, mentre io non riuscivo a staccarmi da quelle tette fantastiche.
    
    Le aprii i pantaloni, ...
    ... mentre le nostre bocche continuavano a cercarsi. A fatica insinuai le dita nella sua fica. Avevo il cazzo che scoppiava nei pantaloni. Mi sbottonai e presto il mio sesso finì tra le mani di Alina, che però non dava segno di volerlo leccare.
    
    Mi assentai per prendere un preservativo. Al mio ritorno Alina aveva tolto i pantaloni e le mutande.
    
    Entrai dolcemente dentro di lei e iniziai a muovermi. Alina rispondeva ai miei movimenti in modo un po’ passivo. Era tutto un po’ meccanico, come se non scattasse la giusta scintilla.
    
    Dopo un po’ mi staccai e mi diressi verso la cucina. Il mio cellulare lampeggiava. Era un messaggio di Cristina. ‘Dove sei?’ chiedeva. ‘Sono qui a casa che ti aspetto’ risposi, pensando di fare una battuta. Il cellulare vibrò e lampeggiò di nuovo ‘Allora aspetti poco, sto arrivando’.
    
    Mi precipitai in soggiorno dove in fretta e furia imbastii una scusa per Alina ‘sta arrivando mio fratello, scusami’ (in effetti condividevo l’appartamento con mio fratello, che però quella sera non c’era). Alina era così stupita che si rivestì quasi senza discutere.
    
    Feci sparire il preservativo e il gelato dal tavolo.
    
    Dopo pochi minuti Cristina fece il suo ingresso in casa. Era molto sexy, con un miniabito arancione molto scollato.
    
    ‘Ma per caso hai una storia con Alina?’ mi chiese quasi subito. Si erano incontrate all’entrata del palazzo.
    
    ‘L’ho solo invitata a cena’ negai.
    
    Nel giro di qualche minuto, tuttavia, la scintilla che non era scoccata con Alina ...
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