1. Maspalomas


    Data: 26/09/2017, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: robertino48, Fonte: RaccontiMilu

    ... cibo, sia per la conversazione, che ebbe ad oggetto il comportamento dei nordici e nostro nel pomeriggio, con Clara che mi chiedeva se mi era piaciuto, se mi ero trovato in imbarazzo e se ero geloso, e io che le rispondevo di averla trovata deliziosamente indecente, addebitando la nostra sfacciataggine all’euforia alcolica prodotta dalla birra.
    
    Tornammo all’albero passando per il lungomare, dove gli effetti della sangria si fecero imperiosamente sentire sulle nostre vesciche.
    
    Clara indossava un vestitino a sottoveste a fiorellini provenzali e null’altro, come mi aveva già fatto ampiamente vedere, e si portava continuamente la mano all’inguine, così attraversammo la spiaggia verso la riva del mare.
    
    Sul bagnasciuga, Clara allargò i piedi e sollevò la parte anteriore del vestito e, guardando il mare, pisciò allegramente in piedi.
    
    Era uno spettacolo favoloso vedere il suo schizzo che, nella semioscurità, sembrava quasi fosforescente nel raccogliere le luci che venivano dal lungomare, ed io cercai di intercettare il suo getto con il mio.
    
    Ci sentimmo liberi e un po’ perversi, ma ci accorgemmo poi, continuando la passeggiata in spiaggia, che era uso comune che maschi e femmine approfittassero della semioscurità per pisciare, anche in gruppo.
    
    Arrivammo in albergo, ebbri di allegria e fuggimmo in camera, entrare e spogliarci fu un tutt’uno, i capezzoli di Clara erano tesi come il mio cazzo, la sua figa imperlata di piscia e di ciprino, la spinsi sul letto e cadde a ...
    ... cosce aperte, mostrando l’interno roseo della figa: era appetitosa come non mai; la leccai, la morsi, la divorai, con le sue secrezioni che colavano nella mia bocca e bevevo avidamente, si contrasse tutta nell’orgasmo, poi si rilasciò, mollando una dolce piccola pisciata che bevvi avidamente; il cazzo mi tirava da morire, ma Clara era esaurita, quasi in coma, mi presi in mano l’uccello e bastarono pochi colpi per originare un getto di sborra che si infranse sul suo petto, lo sparsi sulle mammelle turgide e lei ne prese un po’ con un dito e lo portò alla bocca
    
    ‘Come è buono, è più buono del solito’
    
    Poi crollò in un sonno ristoratore, come era bella ed indifesa, con le cosce semiaperte, appoggiai una mano unta di sborra sulla figa e partii anche io per il mondo dei sogni.
    
    Non volevo credere di essermi svegliato con Clara nuda e profumata nel letto accanto a me, eppure era vero.
    
    Dolcissimo risveglio di baci fragranti, dell’odore dei corpi e deliziosa visione del culo di Clara che, fuggendo dal letto al grido di
    
    ‘Mi scappa’mi scappa’.’
    
    corre in bagno, ma sono più veloce e, seduto sul water per poter pisciare nonostante la semi erezione, mi gusto lei che si infila in doccia per una scrosciante pipì, in piedi ed in bella vista,.
    
    Poi lunga doccia insieme, lavandoci reciprocamente, indugiando su pisello, passera e buchini, e fra una carezza e l’altra Clara commentava, questa volta senza l’effetto disinibitore dell’ebbrezza alcolica, le mie evidenti reazioni alla ...
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