1. Giorno e notte


    Data: 20/12/2017, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Ripensandoci bene era stata proprio una bella e intensa giornata di sole, tenuto conto che quell’inaspettata e piacevole brezza proveniente dal mare ci faceva adeguatamente reggere la canicola, in maniera tale da sopportare agevolmente l’eccessiva arsura pomeridiana che s’abbatteva sulla pelle. Il giorno si snodò infatti tra bagni, corse sulla sabbia e lunghi dialoghi all’ombra di quel pino marittimo gigantesco che allungava i suoi lunghi rami fino a sfiorarne l’acqua. Verso sera, invero, andammo a passeggiare come di consueto nel piccolo vecchio borgo del paese, in quello stretto vicolo con le case basse dove s’affacciavano piccolissime botteghe d’ogni genere. Tu, per l’occasione, afferrandomi per mano mi trascinasti all’interno d’uno spaccio che vendeva dei vestitini e dei costumi da mare, perché mi dicesti d’avere necessariamente bisogno d’un nuovo costume per il giorno successivo e intanto che io mi guardavo in giro un po’ distrattamente, tu provavi con la commessa diversi tipi di slip in una minuscola cabina.
    
    Io, per la circostanza, non stavo a dire il vero seguendo con grande interesse la ricerca, anche perché i gusti di noi uomini non sono mai allineati né schierati con gli ultimi dettami della moda e pertanto non potevano di certo combaciare con i tuoi. Da non dimenticare inoltre, che qualunque cosa tu avessi indossato, io sarei sempre stato attratto solamente dalle tue splendide gambe affusolate e irrequiete come quelle d’una puledra, dai tuoi fianchi morbidi, ...
    ... dal tuo seno piccolo e sfrontato e dalla tua bocca sensuale e peraltro invitante. In questo modo ti lasciavo completamente libera di scegliere, sapendo che qualsiasi cosa tu avessi acquistato, nulla avrebbe potuto aggiungere sommando nulla alla tua bellezza. Notai soltanto a un certo punto un fitto parlottare tra te e la commessa, però in quell’occasione non ci feci molto caso. Lei sparì per un attimo nel retrobottega e riemerse con una scatola che aprì in disparte con un contegno e con un tono moderatamente connivente, dopo lei ti riaccompagnò alla cabina e dopo una prova più lunga delle precedenti tu uscisti con l’aria soddisfatta e sorridente. La commessa impacchettò la scatola, pagammo e uscimmo. Con la tua scatola sotto il braccio tu uscisti dal negozio sorridendo con l’aria astuta e maliziosa, però eri così bella che mi bastò guardarti senza neppure chiederti il perché di quel sorriso un po’ nuovo e per di più alquanto particolare.
    
    Nel frattempo era sopraggiunta l’ora della cena e come tutte le sere ci avviammo verso il nostro abituale piccolo ristorante dove andavamo giornalmente. Il cameriere già conosceva i tuoi gusti e ti portò un enorme piatto di pesce cucinato con tutte le erbe selvatiche del posto, giacché lo divorammo con golosità rubandoci i bocconi l’uno con l’altro. Ogni tanto raccoglievi con la punta della lingua una briciola di pesce che ti era rimasta sulle labbra e ogni volta, guardandoti, io sentivo un brivido, un insolito fremito in tutto il corpo, in ...
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