1. Ogni maledetto weekend. (parte quarta)


    Data: 17/04/2020, Categorie: Tradimenti Autore: Stalio, Fonte: Annunci69

    Quella sera a letto chiavammo da matti, sperimentai veramente cosa vuol dire scopare con una donna calda, disponibile, zoccola, e finalmente libera di esprimersi al meglio, senza più sotterfugi, senza più segreti da nascondere. Mi aveva confessato tutto e si sentiva bene.
    
    Prima me lo prese in bocca per mezz'ora senza farmi venire, poi mi venne sopra, se lo infilò dentro e mi cavalcò per un altro quarto d'ora finché non le inondai la fica. Lei ebbe tre orgasmi.
    
    Dopo, distesi uno di fianco all'altra, dopo qualche attimo di silenzio, lei: "Giulio lo so cosa vuoi adesso. Ti avviso che sono nel panico, ho paura, e voglio che mi prometti che se ti dirò di fermarti tu lo farai."
    
    "Ok, d'accordo. Però non mi fermare subito."
    
    Se lo poteva scordare che mi sarei fermato. Erano anni che desideravo farle il culo, praticamente da quando ci siamo conosciuti. La prima volta che la vidi era di spalle, e rimasi ipnotizzato da quel didietro stellare, e quando si girò verso di me scoprii che aveva anche un bel viso, e le tette. Ma quel culo è sempre stata una fissazione per me. E finalmente stavo per averlo.
    
    "Conviene lubrificare Elena."
    
    "Cosa? Lubrificare?"
    
    "Aspettami qui."
    
    Mi tirai su', andai in cucina, versai un po' di olio in una tazzina da caffè, e tornai sul letto.
    
    "Bisogna ungere per bene sia l'uccello che il tuo buchino, poi vedrai come scorrerà bene. Tu devi essere rilassata."
    
    "Rilassata? Facile per te, tanto il culo ce lo metto io!"
    
    "Stai tranquilla, ...
    ... vedrai che ti piacerà un sacco."
    
    "Sono pentita di avertelo promesso, posso rimangiarmi le.."
    
    Interrompendola: "No, stasera non scappi."
    
    "Povera me, forza allora, prima cominciamo e prima finiamo. Cosa devo fare?"
    
    "Intanto prendilo in bocca. Mettilo in forma."
    
    Con il cazzo in bocca Elena è qualcosa che...
    
    qualcosa di divino. Dopo cinque minuti glielo feci mollare a forza, mi tirai su in ginocchio, presi i due cuscini e li posizionai in mezzo al letto, poi la feci distendere a pancia in giù sui cuscini.
    
    Lei: "Mi sembra che ce l'hai più grosso stasera."
    
    "È sempre lui."
    
    Gli unsi per bene la rosetta intorno al buchino, glielo massaggiai, infilai un dito dentro, poi un altro, lei era tesa all'inverosimile.
    
    "Elena, rilassati."
    
    "Ci provo."
    
    Prima di ungere la cappella feci un altro passaggio nella sua bocca di rosa, lo agguantò con una mano e mentre mi segava succhiava come una forsennata, facendomi gemere di piacere. Forse pensava che sarei rimasto lì, risparmiandole il culetto, sapeva che quando mi succhia l'uccello così io, io, io. Ma quella sera niente poteva frapporsi tra me e il suo buchetto stretto. Così glielo feci mollare a forza, andai dietro di lei tra le sue gambe aperte, il culo così sollevato era proprio all'altezza giusta, le massaggiai ancora la rossetta rossa e infilai dentro un pollice, dentro e fuori, dentro e fuori, ebbe un gemito di piacere e la sentivo come abbandonata sui cuscini, era pronta. Con l'altra mano mi unsi la cappella ...
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