1. L'esercizio del potere


    Data: 14/04/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: umile_schiavo, Fonte: EroticiRacconti

    Sono uno schiavo.
    
    Da molti anni ormai appartengo alla Signora S.
    
    Essa esercita la forma di dominio più dura ed intransigente: la dominazione finanziaria.
    
    Io le sono completamente succube, le sono devoto e conduco la mia vita in modo di onorarla sempre.
    
    Tutto è iniziato all'epoca in cui ero studente universitario. La mia natura mi ha portato a cercare modi di realizzarmi come schiavo, ed il modo è stato l'incontro virtuale con quella che, immediatamente, sarebbe diventata la mia Padrona.
    
    Fin da subito è entrata in modo invasivo nella mia vita prendendo il controllo di ogni singolo aspetto.
    
    Frequentavo l'università nella mia città d'origine quindi vivevo con i genitori e le mie necessità economiche erano modeste. In questo modo potevo servirla nell'unico modo che mi era concesso: facendole omaggio di tutto il danaro di cui non avevo reale necessità.
    
    Il rapporto è stato fin da subito estremamente duro; non perché venissero messe in atto pratiche estreme ma perché non mi è mai stato concesso alcun appagamento. Le regole erano semplici: io scrivevo alla Padrona tutto ciò che mi riguardava compresi i dettagli ed i pensieri più intimi. La Padrona mi ordinava di renderle omaggio inviandole delle somme di danaro. Sapendo tutti di me decideva le cifre in modo di lasciarmi il minimo indispensabile e nulla di più. Oltre a ciò avevo il divieto di ottenere appagamento sessuale. Non sono mai stato "bravo" con le ragazze e quando conobbi la Padrona ero vergine, non avevo ...
    ... mai avuto una fidanzatina, né rapporti sessuali di alcun tipo, neppure baci; avevo sempre sfogato le mie necessità da solo ma la Padrona mi vietò anche quello.
    
    Così, senza vizi né distrazioni, ebbi la possibilità di concentrare tutte le mie energie nel servire la Padrona e nello studio.
    
    Grazie alla Padrona finii l'università a pieni voti e, soprattutto, con una eccellente preparazione ed in breve tempo ebbi diverse allettanti possibilità di lavoro tra le quali la Padrona mi ordinò quale accettare.
    
    Conducevo una vita apparentemente grigia. Tutte le energie dedicate al lavoro, nessun vizio, vivevo sempre a casa dei miei, mi muovevo con i mezzi pubblici, non frequentavo nessuno, non indugiavo mai in nulla che potesse darmi piacere di alcun tipo. Molti sospettavano che fossi tremendamente tirchio e vivessi così per accumulare danaro ma il mio conto corrente era perennemente vuoto. L'unica mia ragione di vita era rendere omaggio alla Padrona eseguendo puntigliosamente i suoi ordini, inviandole prontamente le cifre che mi chiedeva.
    
    I rapporti con la Padrona erano solo scritti e virtuali, mi negava ogni forma di appagamento fosse anche sentire la sua voce, o ricevere qualche umiliazione scritta. Vivevo perennemente inappagato, avevo perso qualsiasi interesse per altre Donne e l'unico desiderio era quello di servire la Padrona; più la servivo e più volevo servirla, più mi sforzavo per guadagnare maggiormente e spendere meno, sempre concentrato sull'unico scopo: essere lo ...
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