1. Eleonora e Lapo PARTE 3 Conclusione


    Data: 09/04/2020, Categorie: Cuckold Tradimenti Autore: aldebrando1, Fonte: RaccontiMilu

    ... nulla”
    
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    Proprio in quel mentre… la vediamo passare davanti al desk – bellissima nel suo abito nero con tacchi alti – ed uscire dirigendosi ai taxi parcheggiati lì davanti. Ha un’aria così sicura nel suo incedere, come se galleggiasse nell’aria. La guardo e mi sembra quasi irreale.
    
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    Faccio per alzarmi; Linda mi rimette a sedere con le braccia:
    
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    “Dove vai Lapo?”
    
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    “Vado a casa Linda, per parlare con lei” e tento di nuovo di alzarmi. Lei mi spinge ancora giù.
    
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    “No Lapo, non vai da nessuna parte adesso; altrimenti vi mettete a litigare e finisce che vi fate del male l’un l’altra”
    
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    “Lei a me ha già fatto male Linda… – le urlo in faccia – più di così che può farmi.. spararmi?”
    
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    “Potresti essere tu a farle del male… ed io non voglio che succeda Lapo; andiamo – dice sollevandomi da sotto le ascelle – vieni con me!
    
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    Sollevo le braccia e cerco di divincolarmi dalla sua presa, ma lei è forte e ben addestrata: mi trovo faccia al muro, un braccio piegato dietro e sento lo scatto delle manette. Non ci posso credere: mi ha ammanettato!!!! Spingendomi da dietro mi porta verso la sua macchina, prende le chiavi della mia dalla mia tasca e le tira al portiere chiedendogli di parcheggiarla meglio e tenere le chiavi sino a che non tornerò a prenderle. Poi mi infila nella sua auto e mi portavia. Mi aspetto di veder comparire il viale nel quale affaccia il commissariato. Invece ci fermiamo in una zona ...
    ... residenziale, davanti a condomini affacciati su ampi giardini. Capisco che mi sta portando a casa sua. Non apriamo bocca sino a che, seduto sul divano del suo salotto, non mi libera delle manette. Mi versa un bicchiere di qualcosa di molto forte, che butto giù senza pensarci. Il bruciore terribile che sento scendere nello stomaco mi da, per assurdo, un senso di momentaneo sollievo. La guardo, penso a Eleonora in quella camera di albergo, nuda, stretta tra i copri nudi di tre uomini, e mi assale un senso di profonda disperazione. Mi pare di cadere in un pozzo senza fondo. La testa tra le mani, mi metto a singhiozzare. Mi sembra di non poter smettere più di piangere. Linda porta la mia testa sul suo petto, mi accarezza la testa mi sussurra parole dolci, come si farebbe con un bambino che si è preso uno spavento a causa di un temporale. Ma io non la smetto, anzi singhiozzo sempre più forte. Allora lei mi solleva il mente, mi chiede di guardarla negli occhi, cosa che io faccio, ma i singhiozzi continuano a squassarmi il petto e le lacrime continuano a scendere. Lei mi guarda e continua a pregarmi di smetterla… penso che stia per tirarmi uno schiaffo, come si vede nei film ed invece, invece mi bacia, mette la sua bocca sulla mia, le sue labbra si muovono contro le mie per un po’, poi si stacca un pochino e ci ci guardiamo negli occhi. Ha funzionato… non piango più. Ci guardiamo ancora a lungo, come incerti sul da farsi, come sorpresi da noi stessi. “Ti prego – dice lei – non piangere più ...
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