1. Quel rubino


    Data: 01/04/2020, Categorie: Sentimentali Autore: senzaidentità, Fonte: EroticiRacconti

    Si toglie un nastro dai capelli Claudia, adesso come ha fatto mezzo secolo fa. È desaparecida (scomparsa) per quel posto e quella gente ma non si è fatta rondine che taglia l'orizzonte con piccole ali di forbice al modo del destino di una generazione di ragazzi come lei.
    
    È qui, vive e rivive ma con lo stomaco troppo vuoto e le mani troppo piene della cornice che porta la sua risata argentina, indietro nel tempo, con la camicia d'allora.
    
    Solo tre bottoni dorati aperti sulla scollatura d'ambra.
    
    Quel rubino che porta adagio al petto lo ha ricevuto in quel giorno mai -desaparecido- dai suoi ricordi.
    
    ***
    
    --Si tolse il nastro dai capelli appena terminato il turno al bar.
    
    Erano giorni, luci rosse e presagi di sere nere che scorrevano al loro modo tutti tranquilli e uguali quelli della sua adolescenza.
    
    Prestava opera al caffè per mantenersi allo studio. D'altronde... Non si può esigere fin all'ultima moneta o goccia di sangue da genitori in via di ripresa. Lenta ripresa quella di uno stato attraversato dalla disfatta bellica.
    
    Guerra civile.
    
    Ci rifletteva spesso sul controsenso di tale dicitura. La guerra non ha diritto di prendere il nome di civile.
    
    Si spolverò la tuta che divideva tra casa e lavoro con le dita. Belle dita lunghe che accompagnavano la gioia del suo sorriso largo, dato a tutti quelli che si vedevano servito da lei l'aperitivo.
    
    Ma mai dialogo oltre il saluto perché a ragione del tempo, del luogo e dell'educazione conditi dai molti ...
    ... timori tipici degli anni senza pace, Claudia era una ragazza fin troppo a modo.
    
    In quei tramonti di rubino, roventi e sabbiosi mamma e papà le ripetevano fin a perdere la voce di non avere fiducia di alcuno instillandole l'istinto di bloccare l'avanguardia di qualsiasi spasimante.
    
    In particolare dopo che duecento e più studenti come lei erano disparsi in seguito alla protesta per un tesserino che consentiva sconti su libri e autobus.
    
    Sembra a questo punto che nonostante la cornice a quel ritratto di ragazza non mancasse niente. Aveva genitori buoni, amiche spiritose, la scuola e un lavoro.
    
    Labbra sanguigne e occhi pagliettati dalle sfumature dell'oceano arrabbiato che se aperti a tutto tondo lasciavano a domandarsi come mai non avesse ancora un amore.
    
    Quel giorno, accidentalmente slegandosi i capelli e abducendo le braccia per ravvivarli dalla nuca piegò la schiena e il petto in quel modo che mette in risalto il seno e il culo.
    
    Il suo odore di caffè accompagnò la vista sulla polpa di recente cresciuta attorno al suo piccolo cuore.
    
    Aromi d'altre bevande immaginarie le colavano addosso seguendo il disegno spinale, le natiche e le gambe.
    
    E si girò a salutare l'amico sopraggiunto, quello che veniva a prenderla a ogni tramonto.
    
    Il più dimesso e serio a cui con quel suo modo ingenuamente (non fintamente, era davvero senza malizia lei) sfrontato di guardare, poteva raccontare tutte le sue curiosità.
    
    Sui sentimenti e sulle cose strane di culture diverse ...
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