1. Frugando Tra i Rifiuti (M-f, NC, Slavery, ChastityBelt, Chains, Abuse, Tort)


    Data: 01/04/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Erotici Racconti Etero Autore: Kray, Fonte: RaccontiMilu

    Frugando tra i rifiuti (rev. 01, Jun 2016)
    
    (M/f, NC, Slavery, ChastityBelt, Chains, Abuse, Tort)
    
    By Kray Kray0020@gmail.com
    
    0 Introduzione
    
    Attenzione, quello che segue &egrave un racconto che tratta argomenti che possono urtare la sensibilità di alcuni lettori, come il rapimento, il sesso non consensuale, la tortura ecc’ chiunque possa sentirsi disturbato da questo tipo di argomenti &egrave pregato di non continuarne la lettura e di distruggerne ogni copia in suo possesso.
    
    Si tratta peraltro di una storia di pura invenzione e fine a se stessa, che non ha e non deve avere nessun contatto con la realtà.
    
    1 Rovistando nel cassonetto
    
    (M/f, NC, Slavery, ChastityBelt, Chains, Abuse, Tort)
    
    By Kray Kray0020@gmail.com
    
    ‘Tu sei mia adesso, Sonia cara, sei mia, e per almeno tre buoni motivi:’
    
    La Sua voce la fece trasalire, e riaffiorò da quel torpore ospedaliero in cui era ancora immersa, con un terribile sapore amaro in bocca.
    
    ‘Primo, perché sei in Mio potere, completamente e senza alcuna possibilità di fuga, te ne renderai conto col tempo, ed Io intendo esercitare questo potere a fondo, come scoprirai presto invece”.
    
    &egrave solo a quel punto che le cose attorno a lei cominciarono a rivelare l’assoluta atipicità della situazione: La stanza attorno a lei non era più quella dell’ospedale’ Era da qualche altra parte’ Ma dove?
    
    E poi le cinghie di costrizione, non erano come quelle che lei già conosceva: I suoi polsi erano fissati in alto, non di ...
    ... fianco a lei. Sonia era legata a braccia larghe sopra la testa, ai lati della spalliera del letto: era legata per essere esposta, non per essere contenuta!
    
    Il letto, come quelli dell’ospedale, era piegato verso l’alto alla mezzeria e le sollevava di circa 30 gradi tutta la schiena, la testa e le braccia.
    
    Ed anche le sue gambe erano legate in modo strano, mai provato in nessun ospedale prima di allora, neppure quando era in crisi isterica: le sue caviglie erano legate alle barre laterali del letto, ed altre due cinghie passavano attorno alle sue cosce, subito sopra il ginocchio, tenendole sollevate e ben allargate, costringendola così ad assumere una posizione tanto oscena quanto umiliante, un po`da partoriente, peggiorata ulteriormente dalla sensazione della camicia da notte ospedaliera che a causa della posizione a gambe larghe le era risalita leggera fino all’altezza delle mutandine’ Mutandine che però non indossava più, qualcuno, forse nella sua stanza d’ospedale, forse lì, dovunque si trovasse, gliele aveva tolte. L’unico effimero conforto le veniva dalla protezione offerta dalla coperta, per quanto fosse una copertina molto leggera e fosse tirata solo fino a mezza vita o poco più su.
    
    ” Secondo, perché ho rischiato molto in prima persona quando ti ho rapita dall’ospedale per portarti qui”.
    
    Rapita? Era stata rapita? No! Non poteva essere vero! Non era vero! Sonia si rifiutava di crederlo, nonostante l’evidenza della situazione, ma la cosa che le fece definitivamente ...
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