1. Sdraiarsi e rasserenarsi


    Data: 29/03/2020, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Ci sono talora dei giorni così, quei giorni d’inverno nei quali t’accorgi palesemente che la voglia si fa liquida e s’allontana senza un reale perché, dove la fantasia scivola e sfugge segretamente come la seta tra le dita, perché &egrave impalpabile, inavvertibile, talmente tenue dal momento che non riesci a trattenerla. Oggi, in realtà &egrave precisamente uno di quelli, un giorno nel quale basta chiudere gli occhi e la vedo nitidamente: ebbene sì, perché assisto rivedendo una casa in una località sui monti, una di quelle con le persiane di legno, un gran letto con il piumone e un camino, poi trovo te che dormi beatamente senza vestiti addosso.
    
    In seguito vedo me stessa, accovacciata sul grande letto matrimoniale che ti massaggio affettuosamente con le essenze di sandalo, disegnando sul tuo corpo percorsi d’insperato piacere. Tu però non ti muovi, non dici niente, visto che te ne stai lì con gli occhi chiusi e con le braccia spalancate assaporando ogni mio gesto: tu hai un’aria placidamente rilassata, le labbra accennano un sorriso, la luce del camino illumina i nostri corpi nudi creando nella stanza una superlativa atmosfera calda e sensuale. Io ho al presente la vista annebbiata e le tempie che mi pulsano, ti voglio da morire, tuttavia mi trattengo, respiro a fondo e continuo a massaggiarti.
    
    Le mie carezze inizialmente delicate e leggere diventano via via più decise, le mie dita più intriganti, maneggione e traffichine. Con le unghie seguo il profilo del tuo corpo ...
    ... lungo i fianchi, le cosce, poi risalgo percorrendone l’interno su fino alla pancia, il petto, il collo, le tempie e poi di nuovo diverse volte. Quei piccoli fremiti sottopelle mi fanno realmente intuire che non desideri più dormire, perlomeno non subito, ciononostante io voglio prolungare a dir poco questo momento il più possibile e avverto distintamente che anche tu lo vuoi. Capto che sei completamente abbandonato nelle mie mani e nei miei pensieri, allora ti bacio delicatamente dietro le orecchie, poi ti sfioro con le labbra sul collo rifacendo il percorso di prima. Ti solletico con la punta della lingua l’interno delle cosce, tu inarchi un poco la schiena con un movimento lento, dato che ti sfugge a un gemito di piacere, però mi lasci fare già pregustando quello che verrà dopo.
    
    Con la coda dell’occhio, vedo i resti della colazione sul comodino, un po’ di pane e una piccola ciotola di miele, però non posso trattenermi: rapidamente lo prendo e inizio a versare il nettare ormai quasi liquido sopra il tuo corpo, sul petto, la pancia poi sul sesso a piccole dosi, perché non mi stanchi il sapore. Poi, lentamente inizio a leccarti con dei piccoli colpi di lingua, riempiendomi del tuo sapore un po’ salmastro combinato con quello dolcissimo del miele. Al momento il tuo corpo &egrave tutto un fremito e il tuo respiro &egrave accelerato, giacché i tocchi della lingua diventano più audaci e ingordi, fino a quando io avida di te e di quel nettare ti bacio leccandoti il cazzo. Le tue ...
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