1. La partita alla Play


    Data: 28/03/2020, Autore: nomeutenteimportante, Fonte: RaccontiMilu

    Da quando Andrea aveva la ragazza non era più stato lo stesso. Prima eravamo sempre insieme: mi bastava mandargli un messaggio e io ero da lui o lui da me. Ci vedevamo tutti i pomeriggi, a casa mia a giocare alla Play oppure fuori a giocare a basket.
    
    Ora le volte in cui mi manda messaggi per chiedermi cosa faccio sono sempre più rare e quando lo faccio io, lui &egrave troppo spesso impegnato. Certo, quando ci vediamo siamo sempre gli stessi, pronti a sparare cazzate a raffica, però non capita più così spesso. Da solo mi annoio e quando vado dagli altri non &egrave la stessa cosa: mi manca il tempo passato con lui.
    
    C’&egrave da dire che lo capisco. Quando mi ha detto che era riuscito a baciare Giada non ci potevo credere: quella &egrave la più bella della scuola! Beato lui.. Quando ha cominciato ad uscire con noi ho scoperto che oltre ad essere una super figa &egrave anche simpatica.
    
    Ok, lo ammetto, mi sono preso una cotta per lei.
    
    Però questo non fa che complicare la situazione. Sono geloso di entrambi, sono geloso della loro complicità. Loro vorrebbero anche uscire in tre ogni tanto, ma io non riesco a sopportarlo. Le volte che succede sono sempre a disagio e non solo per l’imbarazzo di fare il lumino, ma anche e soprattutto perché mi sento in colpa a desiderare la ragazza del mio migliore amico.
    
    L’ultima volta che mi ha invitato a casa sua, non sapevo che ci fosse anche lei. Per questo ho accettato, altrimenti avrei inventato una scusa. Invece quando ho ...
    ... suonato alla porta, mi si &egrave presentata davanti lei, con quei capelli biondi sempre in movimento, con quegli occhi grandi da cerbiatta e con quel sorriso che non lascia scampo.
    
    Quando ha aperto e l’ho vista ho esitato. Non ero preparato. Non sono uno intraprendente e con la battuta pronta, devo prima pensare alle cose. Lei invece mi &egrave saltata addosso subito baciandomi una guancia.
    
    ‘Scusa se mi sono intromessa nel vostro pomeriggio. Andrea mi ha detto che venivi, ma ho pensato che non ti dispiacesse se c’ero anche io.’
    
    ‘No, no, figurati..’
    
    La mia era una spudorata menzogna: in quel momento volevo essere in ogni posto tranne che li.
    
    ‘Dai vieni, Andrea &egrave di là che gioca con la Play’.
    
    Mi precedette in salotto e si buttò sul divano, nel lato più lontano dal televisore, lasciando a me lo spazio per sedere vicino al joystick liberto. Prese una rivista e cominciò a sfogliarla.
    
    ‘Bella Jim! Finisco questa e poi ti straccio con l’Argentina!’ Solo lui mi chiama Jim.
    
    Mi siedo e dico ‘Lo sai che con Cristiano non hai speranza, il Portogallo non lo batti.’
    
    Mentre Andrea finiva la partita che aveva cominciato, non posso fare a meno di sentire il contatto con i piedi nudi di Giada, che toltasi le scarpe, si era distesa occupando due posti.
    
    ‘Ti do fastidio?’ Mi chiede guardandomi da sopra la rivista.
    
    ‘No, figurati.’ Balbetto mentre cerco di distaccare lo sguardo dai suoi piedini e dalle sue caviglie nude.
    
    Chissà se mi ha visto che la guardavo. ...
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