1. Il Rituale


    Data: 26/03/2020, Categorie: Etero Autore: caimano, Fonte: RaccontiMilu

    Pierre e la giovane antropologa si trovavano tra i Bianunkas per osservarne la costumanza intatta. Avrebbero poi cercato di vendere le foto, i diari e tutto a una qualche rivista del settore. Non erano trascorse che poche settimane e si erano abituati alla vita in quella terra senza tempo. Era bello vivere come loro: Pierre si univa alle prime luci dell’alba ai cacciatori, mentre Elise trascorreva le giornate tra le donne, quando setacciavano il raccolto sempre più scarso, e tra le giovani, che amavano intrecciare i lunghi capelli.
    
    Ma ad affascinarla più di ogni altra cosa erano le preghiere intorno al fuoco. Le sembrava di capire che gli indigeni evocassero la divinità e non si stupì se le permettevano di partecipare a quei momenti della giornata. Non dubitò mai della loro ospitalità, poiché ogni volta, al termine dell’invocazione uno dei giovani, sempre lo stesso, le porgeva un infuso di erbe. Era alto e possente, viveva ai confini del villaggio tribale e nessuna donna osava avvicinarlo.
    
    Una sera, quando Pierre trascorse la notte nella tundra insieme agli altri cacciatori, Elise assistette alla danza celebrativa del giovane in quella capanna di bambù. Egli si spogliò lentamente, rivelando il proprio corpo bruno lucente e dorato. Si era legato alla vita un pene finto, modellato con cura sulla forma del suo e dello stesso colore. Nella capanna illuminata debolmente dalla luna, egli incominciò a roteare il ventre, facendo fluttuare il pene in maniera tentatrice. ...
    ... L’effetto su di lei fu potente, ne fu inquietata. Muoveva il corpo in avanti come se stesse penetrando una donna, simulando gli spasmi di un uomo eccitato, preda delle numerose sensazioni di un orgasmo. Uno, due… continuava a pompare… tre, quattro. La spinta finale fu incredibile, come quella di un animale che da la vita nel tentativo di liberarsi. Elise osservava attentamente, turbata. Inizialmente solo il pene finto era in rilievo, ma presto, nel calore della danza, quello vero incominciò a rivaleggiare con l’altro in dimensioni e lunghezza e ormai ambuedue si muovevano simultaneamente alle spinte dell’uomo. Volle avvicinarsi e accarezzarlo, ma egli la respinse e chiuse gli occhi. Pareva non avere bisogno di lei e continuava ritmicamente a gettarsi nello spazio. Era un selvaggio che danzava con un corpo invisibile, immerso nel rituale di quella tradizione. La donna desiderava essere posseduta fino a sanguinare da quel pene grosso, bestiale mentre lui continuava a muoversi di fronte a lei. Ora ne era affascinata. D’improvviso si fermò e lo vide nudo, sudato, torreggiare in quello spazio angusto. Così, immobile, rassomigliava un Dio. Un Dio dai due sessi, in grado di appagare simultaneamente i suoi due centri di piacere. L’africano riprese a muoversi e quando cadde sul pavimento in selciato, sfinito dalla danza, Elise si affrettò sul suo corpo. Inserì precipitosamente un pene nel retto e l’altro nel sesso. Il pene era caldo dentro di lei, ma non si mosse: aspettava che lui ...
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