1. Quattro uomini ed una signora


    Data: 06/03/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Erotici Racconti Etero Autore: chiodino, Fonte: RaccontiMilu

    ‘IL CASO CI AIUTA’.’ NON POTREMO SEMPRE FAR CONTO SUL CASO, SULLA DEA FORTUNA’. SENTO CHE PER ORA E’ CON NOI’ SIGNORA DELLA NOTTE TI SALUTO.
    
    Il tram parte strapieno, sono stanca. Una giornata infernale dopo sei mesi infernali. Adesso però, a sorpresa, giovedì,venerdì e tutta la prossima settimana a casa. Recupero ferie non godute, pena la perdita del diritto. Ho altro per la testa. Sono sposata da pochi mesi e devo scegliere un avvocato, ho deciso di separarmi da Marco. Non vedo alternative. Quattro uomini hanno segnato la mia vita. Papà, il primo. Mi ha inchiodato in testa cominciando da piccola, dalle elementari, ad affrontare le cose in un certo modo. Pensaci su bene prima di decidere. Prenditi tutto il tempo che vuoi o che hai. Quando hai deciso vai fino in fondo, nello studio ed in tutto. Mi ha convinta. Il secondo non posso chiamarlo uomo. Io avevo tredici anni e lui per quello che ho visto, al massimo un anno o due in più. In strada, per fortuna abbastanza lontano da casa, di sorpresa mi ha messo le mani addosso, cercando le tette che non c’erano ancora. E’ scappato tenendosi la mano che ero riuscita a mordere. Sono scappata anch’io, dalla parte opposta. Da allora so che sapore abbia il sangue. Mamma non ha saputo nulla. Ho sognato per mesi, poi ho smesso senza però dimenticare. Da allora guardo con sospetto chiunque porti i pantaloni, anche le donne. Poche festicciole, nessun filarino. Il terzo il professore della tesi. Son sempre riuscita bene, a scuola prima e ...
    ... poi all’università. Grazie a lui ho avuto un lavoro quando ancora mancava un anno alla laurea. Un ottimo lavoro nel campo dei miei studi e della tesi. Infine Marco. Mi ha aiutata per strada, avevo inciampato e mi ha portata a casa fino a consegnarmi nelle mani di mamma. Ci siamo rivisti, non abitava lontano. Da cosa è nata cosa. Con le mie paure, fobie meglio, avevo tenuto lontano tutti. Lui è diventato un amico. Ci vedevamo qualche volta in pasticceria o per strada. Un amico. Poi un caro amico. Solo un amico comunque fino ad un anno fa. Lo conoscevo ormai da anni quando mi ha chiesto di sposarlo, ed ho accettato. Mi piaceva e prima del matrimonio non è mai andato oltre i baci e qualche carezza. Con mia sorpresa non mi spiacevano. Mamma era in riviera dalla sorella che non stava già bene, adesso vive li. Sarebbe tornare con un treno del mattino. Marco spesso cenava da me, ero sicura con lui, tranquilla. Dopo avermi aiutato a rigovernare, sul divano qualche effusione, senza andare oltre. La mano però ha insistito un poco più del solito nelle carezze e sono andata un poco in estasi. Perché aspettare ancora tutto questo tempo… Dentro di me ho esitato dandogli sotto sotto ragione. Lo desideravo anche’ io. Non ho neanche pensato alla possibilità, la quasi certezza di restare incinta dato il periodo, non a questioni di principio, ma alla certezza di non poter nascondere a mamma l’indomani le tracce nel letto. Neanche parlarne di cambiare e lavare a sua insaputa due lenzuola. Se ...
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