1. La mia collega (1)


    Data: 06/03/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Re Artù, Fonte: EroticiRacconti

    LA COLLEGA D'UFFICIO (1)
    
    Lavoro presso un ufficio pubblico, vado abbastanza d'accordo con i miei colleghi e con le mie colleghe, sono quasi quarantenne, felicemente sposato dotato di un fisico leggermente sovrappeso, ma, che a detta delle mie colleghe, piace; oramai avevo una anzianità di circa quindici anni e parecchi si rivolgevano a me per avere chiarimenti sulle pratiche ed non facevo il sostenuto, ma, se potevo, mi prodigavo in spiegazione, soprattutto con il gentil sesso. Un giorno si sparse la voce che stava arrivando una nuova collega, trasferita da un'altra città, per motivi disciplinari: era descritta come una gnocca. Non riuscii, nonostante tutti i tentativi, a sapere quale fossero i “motivi disciplinari” e la curiosità era forte sia fra i maschietti che fra le femminucce, per motivi diversi , naturalmente.
    
    Finalmente verso Natale la nostra curiosità venne soddisfatta: il direttore ci convocò in sala riunione e ci presentò la nuova collega: gnocca era gnocca: alta almeno un metro e ottanta o poco meno, capelli biondi lunghi e lisci, occhi marroni con striature verdi, un bel nasino ed una bocca ben definita con labbra carnose, ma senza esagerare che metteva in risalto con un rossetto non molto appariscente, un seno medio, ma alto, fianchi stretti e due gambe che sembravano non finire mai, fasciate da una gonna stretta, appena appena sotto il ginocchio e valorizzate da un paio di scarpe tacco dodici. Il nostro direttore vicino a lei non è che ci facesse una ...
    ... bellissima figura con la sua stazza, la sua pelle bianca sudaticcia, ma cercò di sembrare disinvolto, nonostante il suo piccolo difetto che, quando era emozionato, si manifestava in modo ancora più evidente: balbettava. Quello era uno di quei momenti, noi eravamo abituati e la nuova non sembrò farci caso, anzi mantenne il suo portamento, che a mi sembrò alquanto altezzoso, e che suscitò un moto di antipatia spontaneo: sapete quando una persona suscita subito quel sentimento, a pelle, si dice: ecco Silvana, questo era il suo nome, risultava, almeno a me, antipatica. Questa impressione venne confermata nei giorni successivi: raramente salutava, quando passava nel corridoio, sembrava che l'avesse solo lei agitando un fondo schiena non male che all'atto della presentazione non avevo potuto apprezzare; per le feste poco più che mi degnò di un biascicato “Auguri” senza un sorriso ed i soliti casti baci che ci si scambia con le colleghe d'ufficio. L'anno nuovo iniziò con una sorpresa: ci venne comunicato tramite una laconica e-mail che Silvana era stata nominata capo reparto, un posto che ambivo, e che ora era stato assegnato all'ultima arrivata. La mia antipatia nei suoi confronti aumentò, i nostri rapporti che dire freddi era dire poco, si raffreddarono ancora più: mi ero convinto che sotto sotto c'era qualcosa.....dovevo scoprirlo, divenne il mio chiodo fisso. Innanzi tutto cercai di sapere quale fossero i famosi “motivi disciplinari”, ma mi scontravo con un muro di gomma: tutti mi ...
«1234»