1. Jesolo - lunedi


    Data: 06/03/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: VicentinoGrey, Fonte: EroticiRacconti

    La notte si rivelò un lungo martirio per la pelle della donna. Nonostante creme pre e dopo sole, la lunga esposizione le aveva scottato pressoché interamente il corpo.
    
    Si girò e rigirò continuamente per cercare sollievo nelle zone del letto dove c'erano lenzuola fresche, ma il gran calore che emanava la pelle le rendeva simili a una termocoperta.
    
    Dovette alzarsi due volte e farsi una doccia fredda per riuscire finalmente, vinta dalla stanchezza, a dormire.
    
    Il mattino dopo fu graziata dal preparare la colazione. Marco la lasciò riposare e la svegliò solo per elencarle i suoi doveri del mattino.
    
    - Per fare colazione ti concedo il tempo che mi serve per vestirmi e preparare la lista della spesa. Puoi toglierti il dilatatore finché mangi. Sappi che fino a quando starò fuori, tu resterai qui dentro bendata e legata a una sedia. Dovrai stare seduta su un cazzo di gomma più grosso e lungo di quelli che ti sei infilata finora. Siccome nessuno sa che sei qui, per evitare che tu non riesca a liberarti se mi succedesse un incidente, ti legherò i polsi con una fettuccia elastica, così quando suonerà il timer fra esattamente due ore e io non sarò qui, potrai liberarti da sola. Metterò anche una corda di carta che fungerà da sigillo. Se la trovo rotta quando torno, ti appendo al patibolo per tutto il pomeriggio senza lasciarti mettere la crema solare.
    
    Paola annuì e si concentrò a mangiare e bere in modo completo e salutare: non sapeva cosa l'avrebbe attesa più ...
    ... tardi.
    
    Quando il suo padrone tornò con le corde e il fallo di gomma, ebbe un momento di smarrimento nel vedere le dimensioni del dildo.
    
    Marco ebbe cura nel lubrificare bene il finto membro e a infilarlo lentamente nel retto della schiava. Poi la fece sedere, le legò le caviglie, i polsi e infine le fece indossare la mascherina per lasciarla completamente al buio. Puntò il timer con conto alla rovescia a partire da centoventi minuti e chiuse la porta.
    
    Un senso di smarrimento si impadronì ben presto della donna che priva di ogni percezione visiva, sussultava nell'udire i rumori provenienti dall'esterno o dallo scricchiolio della casa che si adeguava al crescente calore del sole.
    
    Il tempo sembrava non passare mai. Gli orologi moderni non avevano neppure il tranquillizzante ticchettio che scandivano il lento trascorrere dei secondi.
    
    Paola si stava chiedendo come potevano sopravvivere i condannati alle celle di isolamento sensoriale. Suoni e luci stavano all'esterno delle stanze di detenzione. Lei si sentiva angosciata solo con la privazione della vista.
    
    Ebbe un momento di euforia quando udì dei passi sulla veranda, ma subito dopo subentrò la paura poiché i passi in realtà appartenevano ad almeno due persone. Udì aprirsi la porta con la chiave e si tranquillizzò, ma sussultò e strappò le cinghie di carta per liberarsi della mascherina nera quando una voce sconosciuta rimbombò nella stanza.
    
    - Ma allora è vero che ti sei portato una troia per scopare tutta la settimana. ...
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