1. Scottish lift.


    Data: 24/02/2020, Categorie: Etero Autore: Lotte, Fonte: EroticiRacconti

    Sì, lo so. Non mi illudo, cosa credi?
    
    So bene di non essere la donna giusta per te. So bene quale tipo di mondo frequenti, così diametralmente distante dal mio.
    
    Eppure, sei stato mio così tante volte nella mia testa che ora che finalmente, del tutto inaspettatamente, ti trovi fra le mie mani, l’istinto mi impone di agire, di buttare all’aria i “se” e i “ma” e di averti per davvero, foss’anche per un’unica volta. Al diavolo il poi, al diavolo il domani: devo approfittarne, sarei una stupida se non lo facessi.
    
    Seduti a due tavoli poco distanti ci siamo scambiati occhiate dapprima incuriosite e via via più eloquenti; abbiamo flirtato; tu mi hai sorriso strizzando al mio indirizzo uno di quei tuoi meravigliosi occhi di mare in tempesta, e ti sei mordicchiato il labbro inferiore, senza pensarci, ripetendo un gesto che ti ho visto fare spesso al cospetto delle telecamere e per il quale tante volte ho sospirato, le cosce strette e frementi di un desiderio incontrollabile.
    
    Il mio inglese da scuola media ti ha fatto sorridere (un lampo di denti bianchi fra le labbra sottili); eppure, per farmi comprendere le tue intenzioni, non c’è stato bisogno di dire alcunché, perché i nostri corpi si sono parlati e capiti e, in men che non si dica, eravamo già fuori dal salone, a baciarci freneticamente dentro quell’ascensore diretto al piano in cui si trova la tua stanza.
    
    E mentre risaliamo, salta la luce.
    
    Siamo intrappolati all’interno di uno spazio esiguo, circondati da ...
    ... specchi che riflettono le nostre figure rese spettrali dalla penombra azzurrina delle luci di emergenza, così impazienti di arrivare a destinazione da non riuscire a contenere la passione. Ci spingiamo l’uno contro l’altra, addossandoci alle pareti scivolose, e la temperatura aumenta, forse per la pausa forzata delle ventole, forse perché i nostri corpi si son fatti roventi. La tua giacca di lana leggera dal taglio elegante scivola via mentre io, con dita febbrili, ti sbottono la camicia di lino bianco, mettendo a nudo il tuo addome asciutto, non troppo muscoloso ma tonico quanto basta da rivelare un chiaroscuro di rilievi levigati che sono semplici meraviglie. Il tuo aroma, un misto di colonia di lusso e di whisky scozzese, mi inebria e mi rende audace; e mentre le tue labbra tormentano le mie, la tua barba corta mi si strofina sul viso, sul collo, sulla scollatura, e le tue mani leggermente ruvide si avventurano sulla pelle nuda della mia schiena in cerca della zip del vestito, io scendo ad accarezzare con le dita le pieghe del kilt di lana quadrettata che hai indossato per la grande occasione. Procedo verso il basso fin dove arrivo e poi, avida, tiro la stoffa verso l’alto, andando ad infilare la mano sotto l’orlo, in cerca della tua pelle, che si rivela calda, lievemente sudata e ricoperta da una peluria leggera.
    
    Ti spingo delicatamente all’indietro, fino a farti accostare allo specchio; ti mordicchi le labbra mentre io mi chino, scendendo lungo la linea mediana del torace e ...
«1234»