1. Amico o giocattolo?


    Data: 17/02/2020, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Etero Autore: stoned9, Fonte: RaccontiMilu

    Amico e giocattolo?
    
    “Uff, tesorino, non sai che caldo fa fuori! Devo rinfrescarmi un attimo…”. Era una giornata di sole, e lei era appena arrivata a casa mia in bicicletta. Si chiuse in bagno e quando uscì di nuovo era profumata seminuda: camminava per la casa con addosso solamente una maglietta e le mutandine, e sono sicuro che volesse essere guardata. Il suo culetto mi ipnotizzava, e impazzivo all’idea che qualcun altro potesse godere di quel corpo perfetto e libidinoso.
    
    Le stavo preparando un caffè, quando mi si avvicinò alle spalle, mi abbracciò, e mi appoggiò una mano direttamente sul pacco, toccandolo attraverso i pantaloni. Mi si avvicinò all’orecchio, e dandomi qualche bacino sul collo, sussurrò:
    
    “Mmm… Sei un porcellino, sempre col cazzo duro…”
    
    “è colpa tua… mi fai quest’effetto, sei troppo bella” dissi scherzosamente, lieto delle sue attenzioni.
    
    “Ehhh, ma non farti strane idee, sai che non te la posso dare… Sono fidanzata adesso…”
    
    “Si, lo so… no sex” dissi sconsolato, ma in fondo speranzoso.
    
    “Allora fallo calmare un po’, questo coso” – disse, riferendosì al mio uccello duro.
    
    Intanto però continuava a massaggiarlo con la mano.
    
    “Mmmahhh… non ce la faccio se fai così…”
    
    “No?” disse con voce da gattina “e cosa vorresti fare?”
    
    Sentivo il suo respiro caldo sul collo, mi stava sfiorando con le labbra.
    
    “Vorrei venire, ti prego…”
    
    “Ma lo sai che non posso, amorino… faccio venire solo il mio ragazzo.” – disse con voce da santerellina – “Al ...
    ... massimo ti posso coccolare un po’, …ma non di più! Non puoi venire, mi dispiace…”
    
    Si leccò le dita e me le passò sulle labbra bagnandomele della sua saliva… stavo tremando dall’eccitazione, schiavo del suo tocco erotico.
    
    Mi aprì la patta dei pantaloni, e continuò a massaggiarmi il cazzo attraverso le mutande. Poi infilò la mano nelle mutande ed tirò fuori il cazzo turgido per segarlo molto molto lentamente.
    
    Ormai respiravo pesantemente, non riuscivo più a pensare, volevo solo continuare a godere.
    
    “Ti piace come ti coccolo? sembra proprio di si…”
    
    Si sputò sulla mano e spalmò la saliva sul frenulo e sulla cappella rigonfia, torturandola un po’ con le dita, prima di riafferrare l’asta, stringerla con forza e accelerare gradualmente il ritmo della sega, facendomi ansimare senza ritegno e avvicinare all’orgasmo.
    
    Ad un tratto mollò la presa:
    
    “Meglio che smetta adesso, sennò poi tu vuoi continuare…”
    
    Rimasi con il cazzo duro e tremolante, la faccia inebetita, incapace di dire o fare qualsiasi cosa.
    
    Mugugnando la pregai di non fermarsi, speravo solo di venire, avrei dato qualsiasi cosa pur di avere ancora la sua mano sul cazzo. Avrei fatto di tutto pur di farmi toccare dalla mia piccola dea.
    
    “No dai, meglio di no… poi ti rincoglionisci e non capisci più niente… vero maialino?”
    
    “Ti prego… ancora un pochino… non puoi lasciarmi così…”
    
    “Così come?” disse con voce felina, il suo viso vicinissimo al mio. Alzò un po’ la gamba, facendomi sussultare quando ...
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