1. Come una vita può cambiare 8


    Data: 25/09/2017, Categorie: Feticismo Autore: Harael12, Fonte: EroticiRacconti

    WEEKEND - IL RITORNO IN CAMERA
    
    Arrivammo in hotel, parcheggiai e ci affrettammo ad entrare in camera, chiusa la porta la feci appoggiare e alzatole il vestito iniziai a baciarla ed a toccarla in mezzo alle gambe, non che lei fosse da meno cominciando a sbottonarmi i calzoni, in un momento di raziocinio capimmo che forse avrebbe avuto più logica terminare di svestirci, prima iniziò lei spogliandomi di giacca, camicia e degli altri indumenti; poi toccò a me, mentre le ero dietro e l’aiutavo:
    
    o Voglio scoparti mentre indossi le scarpe e le autoreggenti.
    
    o Allora ricominciamo da dove avevamo interrotto.
    
    Ci lanciammo sul letto lei si spostò, si tolse le scarpe e mi mise i piedi sulla faccia, iniziai a baciarglieli e ad accarezzarglieli, scese fino a catturami il membro e riprese da dove avevamo interrotto al ristorante, non avevo mai provato in vita mia una sega con i piedi, ma era davvero eccitante, in certi momenti mi guardava ed aumentava il ritmo, per poi fermarsi ed accarezzarmi i testicoli, si capiva che non voleva farmi venire, il massaggio andò avanti per una decina di minuti; forse stanca della posizione e del movimento aumentò il ritmo, le presi i piedi e li staccai, l’afferrai e la misi a pecorina e glielo piantai dentro, uscii un rantolo di piacere dalla sua bocca “Uhm… così mi piace”, ed iniziai con un veloce movimento di bacino.
    
    Stavamo godendo entrambi, mi disse che voleva venire standomi sopra, girandomi l’accontentai, lo riprese immediatamente ...
    ... dentro, non ci volle molto, in una decina di colpi lanciò un urlo orgasmico adagiandosi su di me.
    
    Eravamo distesi sul letto, mi guardò con aria corrucciata ed interrogativa sul fatto che non fossi venuto, non riuscii a profilare parola, me lo prese in mano e lo fece sparire in bocca, alzò lo sguardo:
    
    o Ti voglio sentire dentro.
    
    o Sarai stanca.
    
    o Mi hai fatto avere un orgasmo speciale, voglio regalarti il tuo.
    
    E ricominciò con il pompino, “So io come tirare fuori il porco che c’è in te”, si alzò calzò le scarpe e andò a sedersi sul tavolo appoggiando un piede sulla sedia, aprì le gambe e si passò la lingua sulle labbra, nel mio cervello si accesero mille lampadine, “Vuoi essere scopata, ti accontento”, mi alzai andai verso di lei, la presi dai capelli baciandola e poi glielo infilai dentro, iniziò a sollecitarmi di venire con parole mai sentite, forse mai uscite dalla sua bocca, la tirai verso di me, lei mi cinse le gambe attorno alla vita ed espelli tutto il mio orgasmo.
    
    L’alzai di peso e ritornammo sul letto, ci guardavamo e accarezzavamo, ogni tanto usciva qualche parola sdolcinata dalle nostre bocche, fino a quando non chiudemmo gli occhi addormentandoci.
    
    Il mattino successivo dopo esserci svegliati ed ordinata la colazione ovviamente in camera, in entrambi aleggiava un velo di malinconia per questa fuga che stava per terminare:
    
    o Che peccato sia già tutto finito.
    
    o Daniela io avrei una proposta e se chiedessi in reception la possibilità di rimanere ...
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