1. La donna che cambiò nome


    Data: 12/02/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Philosm, Fonte: RaccontiMilu

    La donna che cambiò nome
    
    -Driiinn!-
    
    -Suonano alla porta! Un attimo, vado ad aprire-
    
    -Ah, tu devi essere Grazia’- Una donna graziosa ed elegante, con occhi e capelli castani, con tocchi biondo cenere, raccolti a coda di cavallo, sulla trentina, oltrepassò la soglia d’ingresso dell’appartamento.
    
    -Robertooho! E’ arrivata la tua schiahavaaha!- Il proprietario di casa chiamò un uomo che arrivò subito.
    
    Lei arrossì di colpo, non sapendo cosa dovesse fare, come comportarsi:
    
    -Ah eccoti, aspettavamo solo te!- Disse quest’ultimo.
    
    Grazia, imbarazzatissima protesse titubante la mano per le presentazioni, quando Roberto la prese per la collottola e le impose in modo severo:
    
    -Al tuo posto, troietta!- E la spinse verso il basso.
    
    La schiava chinò la schiena e si mise a quattro gambe, senza protestare:
    
    -Brava troietta, adesso puoi salutare Giovanni come si deve!- L’amico era rimasto di sasso, ma Roberto mise un piede sul collo della donna per farle abbassare ulteriormente la testa.
    
    Grazia iniziò a baciare e leccare le scarpe di Giovanni, che guardava stupito e meravigliato.
    
    L’arrivo della schiava era stato anticipato da Roberto con delle spiegazioni sulla sua particolare personalità.
    
    Raccontò per sommi capi come e quando s’incontrarono e che fu lei stessa a pretendere un rapporto di quel tipo. Dopo i primi approcci normali, un giorno, si presentò come sottomessa e lui si rassegnò al ruolo di Padrone giusto perché le voleva bene e non voleva perderla; ...
    ... alle obiezioni incredule degl’altri, disse loro di non farsi remore ad ordinarle d’eseguire qualsiasi cosa e che avrebbero constatato con i loro occhi quanto l’obbedire fosse nella sua natura ed indole.
    
    Aveva saputo creare molta aspettativa e curiosità; le donne soprattutto, l’avevano sommerso di domande: una aveva adombrato fosse un’handicappata, un’insufficiente mentale e stigmatizzava negativamente il comportamento di Roberto, un’altra che fosse affetta da una particolare forma di ninfomania e la terza s’interessò alla sua vocazione alla sofferenza, incredula che godesse veramente per schiaffi e frustate. Da tutte e tutti traspariva nelle loro parole l’imbarazzo del confrontarsi con le proprie fantasie sessuali più nascoste.
    
    Nel frattempo arrivò in anticamera un’altra coppia.
    
    La schiava, carponi, alzò lo sguardo: il suo viso era languido e contrito; era la prima volta che si presentava nella veste di cagna alla presenza d’estranei e l’imbarazzo che traspariva in quelle persone era pari al suo. Per fortuna la presenza e gl’ordini del suo Padrone la distolsero quasi subito da una situazione di precaria indecisione:
    
    -Saluta anche loro!- Ordinò e lei mosse il bacino ed eseguì:
    
    -Mica male- Fece Andrea, il lui della coppia: -Dovresti imparare!-
    
    -Ti piacerebbe, he?- Rispose sua moglie Annamaria.
    
    Roberto si rivolse a Grazia:
    
    -Dammi la borsa, che t’impiccia.- E le prese una tracolla abbastanza voluminosa:
    
    -Vediamo cosa hai portato’Mhmm, Guarda, guarda’E ...
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