1. Il destino di una coppia - 2


    Data: 24/01/2020, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: duke69, Fonte: EroticiRacconti

    “Come promesso oggi avrete una dimostrazione pratica di come il dolore causato dalle punizioni può aiutarvi nel vostro cammino per imparare ad essere estremamente ubbidienti e sottomessi e cioè per diventare i perfetti schiavi”.
    
    Ci guardammo con Rosy, terrorizzati da quelle parole, cercando di capire quali erano le intenzioni di Giuseppe e che cosa ci avrebbe fatto.
    
    “Tu Rosy vestiti come una troietta in cerca di cazzi! Ti aiuterà Laura nella ricerca dell’abbigliamento minimale che ti spetta. Invece tu Claudio indosserai questi slip: sono di due taglie più piccoli. Avrai il cazzo duro per diverse ore e sono sicuro che stasera non vedrai l’ora di toglierti i jeans per strapparteli di dosso!”.
    
    Il fastidio che recavano gli slip in quei pochi minuti in cui li avevo indosso mi facevano pensare a quale giornata infernale stavo andando incontro. Ma quando vidi Rosy, mi sentii comprimere tremendamente i genitali, raramente l’avevo vista con un abbigliamento così provocante: scarpe rosse con tacchi vertiginosi, shorts cortissimi che lasciavano scoperte quasi completamente i glutei e mini top rosso traforato, attraverso i cui buchi si vedevano spiccare i capezzoli. La faccia appariva oleata e i capelli lucidi erano tirati indietro raccolti in una coda. La nota stonata erano gli occhi, ben truccati, ma non abbastanza per nascondere la paura di ciò che pensava sarebbe accaduto di lì a poco.
    
    “Cazzo che fica!!! Vieni qui troia lasciati vedere…! Porca puttana fai venire voglia ...
    ... di una scopata senza soste. Forza muoviti! Siamo in ritardo, andiamo, c’è un po’ di strada da fare!”
    
    Ci incamminammo verso l’ascensore, ma Giuseppe ordinò a Rosy di scendere per le scale. In ascensore Giuseppe non faceva altro che fare battute sul culo di Rosy, sapeva come tenermi in eccitazione e l’erezione in quelle condizioni di restrizione mi provocava ancor più fastidio, che si sarebbe tramutato in dolore nelle ore successive. Arrivammo al piano terra, sentivamo il tacchettio delle scarpe di Rosy che scendeva le scale. Ogni scelta di Giuseppe, compresa quella di negare l’ascensore a Rosy, serviva a incrementare l’umiliazione. Quando Rosy arrivò al piano terra, mostrò tutto il fastidio che provava nel sentire quegli shorts comprimere le parti intime, insinuandosi ben dentro le fessure, quindi di tanto in tanto alleviava il fastidio staccando l’indumento dalla pelle.
    
    Una volta giunti presso il garage, Giuseppe mi consegnò le chiavi dell’auto, un fuoristrada con i vetri oscurati, impostò il navigatore satellitare intimandomi di guidare senza dire una parola.
    
    Lui si posizionò nel sedile posteriore insieme a Rosy; non appena partiti iniziò a masturbarla inserendo le dita nella sua passera. Ogni volta che sfilava un dito grondante dei suoi umori faceva un passaggio dentro la bocca di lei, per ripulirsi e farle capire continuamente chi comandava. Lei più si eccitava e più perdeva il controllo lasciandosi andare in gemiti e sospiri sempre più forti. Ero ben cosciente di ...
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