1. Una Chiacchierata Tra Amici


    Data: 09/01/2020, Categorie: Autoerotismo Etero Autore: Golem, Fonte: RaccontiMilu

    ... abbassarsi per leccarle un capezzolo, presi a masturbarmi, in piedi, con il cazzo pochi centimetri sopra il suo volto. Lei mi guardava, osservando il movimento della mia mano mentre si toccava, portandosi presto ad un nuovo, sebbene più sedato orgasmo.
    
    “Il Milan ha vinto 4 a 0.” Disse “Ho avuto tre orgasmi e tu stai per venire guardandomi. È la serata più bella che possa ricordare!”
    
    Così dicendo, Carolina portò la bocca verso il mio scroto e, infilandosi tra le mie gambe, iniziò a leccarmi, succhiarmi e prendermi in bocca le palle, allcungando il suo raggio d’azione al perineo ed arrivando, a volte, a leccarmi quasi l’ano. Il piacere era sublime ed aumentò quando lei, senza pietà per la mia mente ormai debole, alzò il petto e portò i seni alla base del mio pene, lascianndo che io la schiaffeggiassi sul petto con la verga prima di massaggiarla un po’, per poi lasciarla di nuovo alle mie esperte mani.
    
    “Carolina sto per venire!” dissi io, in preda a sensazioni troppo forti per essere controllate.
    
    “Vieni, forza, godi per me!” rispose lei “Voglio che mi fai la doccia col tuo seme!”
    
    Carolina attese il momento in cui sapeva che non ci sarebbe stato ritorno, poi, sporgendosi con il viso all’indietro, con la lingua percorse il mio scroto e tutto il mio cazzo, passando per un attimo sopra la mia mano, intenta a muoversi a folle velocità, poi, con una mano mi massaggiò il perineo mentre l’altra, dopo aver lasciato i suoi seni, ora spinti in alto pronti ...
    ... ad accogliere il mio seme, mi percorse le natiche delicatamente fino ad infilarsi, al momento propizio, nel mio ano stringendo in una morsa di piacere il mio corpo tra le sue dita.
    
    Esplosi in un gemito infinito ed il mio cazzo eruttò come un vulcano, secernendo tutto ciò che avevo nei testicoli sul suo corpo. Lei accolse lo sperma sul volto, sui seni, sui capelli e si lasciò coprire, assaporando con la lingua ogni goccia che fosse capace di carpire prima di intervenire con le sue stesse mani per torturarmi, assicurandosi che ogni goccia fosse stata munta prima di concedermi di crollare, facendo qualche passo indietro e lasciandomi cadere sul divano.
    
    Quando finalmente ci fummo ricomposti, per la terza volta, era tardi. Carolina doveva correre a casa ed io, a letto. Il giorno dopo avrei lavorato come sempre e non potevo permettermi di rimanere ancora con lei. Il nostro rapporto si stava evolvendo però e sentivamo, dentro di noi, il bisogno di esplorare sempre di più il desiderio sessuale che ci univa, un desiderio che andava oltre la semplice voglia ma che si stava trasformando in una vera e propria ossessione. Il corpo di carolina era oramai un’immagine fissa nella mia mente e il piacere che solo lei era capace di darmi era il mio solo desiderio, la mia unica volontà.
    
    Salutandomi con un bacio Carolina si incamminò verso casa e, guardandomi, mi fece capire che, ben presto, il momento di perdere del tutto la ragione, l’uno per l’altra, sarebbe tornato. 
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