1. Marie e il timido voyeur 'epilogo'


    Data: 08/01/2020, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: storie1, Fonte: Annunci69

    Maria e il timido voyeur 'il seguito' .
    
    Cercammo di guadagnare tempo e di sapere qualcosa ancora di lui. Non aveva una ragazza anche perché non si era mai proposto temendo un rifiuto. Età intorno ai 25 anni. Ci propose uno scambio di foto, con la più ampia libertà.
    
    Iniziammo con delle foto molto caste, lui ci inviò foto strane. Un piede, una mano, secondo lui le uniche parti del suo corpo presentabili. Maria iniziò a incuriosirsi per quel ragazzo e quando scattavo le foto che gli avremmo inviato non lesinava nello scoprirsi anche se con slip e reggiseno. “se questo può consolarlo...” era la frase che mi ripeteva. Ma ancora non avevamo capito il gioco che ci proponeva.
    
    Un giorno Maria gli scrisse che da quel poco che vedeva non sembrava ci fosse qualcosa che non andasse, comunque sperava che le foto inviate gli fossero di conforto.
    
    Per tutta risposta ci inviò una foto che lo ritraeva con un'immagine di Maria e il pantalone teso allo spasimo dall'eccitazione. Rimanemmo basiti. Se quel ragazzo aveva problemi fisici, beh, non erano nelle mutande! Questo cambiò l'atteggiamento di Maria che fino a quel punto era stato quasi materno.
    
    “ Oggi l'ho vista con quell'abito azzurro, era bellissima. Credo che sotto indossasse lo slip bianco, quello della foto numero sette, e il reggiseno a balconcino.
    
    Ho indovinato? Se ho indovinato merito un premio.” Il ragazzo aveva indovinato, il premio era una nuova foto. In risposta ci inviò ancora una foto di lui in mutande, la ...
    ... stoffa tesa da un'erezione prepotente.
    
    In quel periodo comprammo un certo numero di slip e reggiseni, era molto intrigante pensare ai futuri commenti del ragazzo che ora si faceva chiamare Banero (il nome derivava da barba e nero, perché diceva che almeno la barba lo aiutava a non sentirsi così inadeguato).
    
    La biancheria era sempre più sottile e traforata. Ormai in alcune foto si intravedeva chiaramente il pelo scuro della figa e le areole brune dei seni. Anche lo slip di Benero diventava più trasparente, l'ultima volta si indovinava molto bene la consistenza dell'uccello e la cappella, che eccitata, aveva bagnato la stoffa.
    
    Poi all'improvviso Banero non si fece più sentire, niente mail, niente foto. Ci dispiacque e ci preoccupò anche. Ormai era diventato quasi un amico e temevamo gli fosse accaduto qualcosa di spiacevole. Una sera rientrando a casa, lasciata la macchina in garage, all'uscita dei box sentimmo una voce sconosciuta – Maria, Luca, sono io, Banero-
    
    L'uomo un po' distante, un jeans e una felpa con cappuccio. Era di spalle. - Su quel cestino c'è un biglietto, non voglio mostrarmi.-
    
    Corse via, zoppicava, ma aveva una bella figura, alto snello, con spalle larghe.
    
    Il biglietto era un numero di telefono, certo avrebbe potuto inviarcelo anche via mail.
    
    Lo chiamammo, non era stato di molte parole, sembrava timido e probabilmente affetto da una leggera balbuzie.
    
    Il gioco delle provocazioni proseguiva e Maria si divertiva a indossare abiti all'apparenza ...
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