1. Il Capo 6 - Bitch on the beach


    Data: 08/01/2020, Categorie: Etero Autore: Browserfast, Fonte: EroticiRacconti

    Vorrei gridare “sveglia di merda” ma per fortuna mi ricordo chissà come che il Capo deve uscire per andare al convegno. In realtà si è già alzato, lavato, si sta infilando le mutande. Mi dice se voglio scendere a colazione con lui, che gli farebbe piacere. Messa così non è nemmeno una richiesta, è un ordine. Mi infilo la maglietta bianca e sottile con cui sono arrivata e un paio di pantaloncini di tela leggera, bianchi anche essi. A uno sguardo distratto potrei essere in pigiama. A una osservazione un po’ più approfondita è chiaro che sotto sono nuda.
    
    Mentre scendiamo mi dà uno schiaffetto sul culo. Così, tanto per ricordarmi come stanno le cose. Mentre entriamo nella sala della colazione me ne dà un altro, tanto per far capire anche all’esterrefatto maitre sulla porta come stanno le cose. Sono così assonnata che spilucco, finché il cameriere si avvicina e mi chiede cosa voglio da bere. Cosa cazzo posso volere da bere a quest’ora, testa di cazzo? Portami quattro caffè e un ago per la flebo, no?
    
    Il cameriere non capisce niente se non che sono incazzata e anche una gran maleducata. Il Capo gli dice qualcosa e quando quello si allontana mi fa con un tono che non ammette repliche “guarda che le puttane devono stare al loro posto”. Facendomi anche cenno con la mano di stare buona e di ammansirmi. Gli chiedo scusa quasi piangendo.
    
    Se ne va e io risalgo in camera. Mi accorgo che mi guardano tutti, cosa che non succede quando sto con lui. Cosa pensino non lo so, ma lo ...
    ... immagino.
    
    Qualcuno è già passato a rifare la stanza. Vado in bagno a lavarmi i denti e sul mobile di marmo del lavandino vedo troneggiare il plug. E’ anche bello lucido e pulito, liscio. Qualcuno deve averlo lavato e confido proprio che sia stato il Capo, cazzo. Tuttavia, anche se fosse stato lui, il bagno è in ordine, la donna delle pulizie deve averlo visto. Mi chiedo cosa abbia pensato, se sappia a cosa serve (secondo me non ci vuole molto a capirlo), se l’abbia mai desiderato o se lo rifiuta con schifo. Mi chiedo se ha provato solo ad immaginare che razza di mignotta alloggia in quella stanza. Mi viene un brivido, scopro il letto e mi stendo sulle lenzuola fresche.
    
    Mi masturbo pensando alla notte appena passata, all'odore di maschio che ho sentito accanto a me nel letto quando mi sono svegliata, al suo corpo che osservavo per l'ennesima volta mentre ci vestivamo per andare a fare colazione. Mi masturbo ricordando il bacio leggero sulle labbra prima di andare al convegno e alla stretta sulle natiche, quella no, non tanto leggera. Mi masturbo pensando al plug appoggiato accanto al lavandino e attribuendo alla donna delle pulizie i pensieri più sconci su di me e su lei stessa. Mi masturbo e sento il dolore che mi ha lasciato dentro il Capo, mi infilo due dita dentro dopo che il grilletto è diventato così gonfio e sensibile che da sola non ce la faccio più a strusciarlo. Mi infilo un dito nel buchino che mi rinnova il bruciore del plug ma vado avanti lo stesso. Devo essere ...
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