1. La zia di campagna


    Data: 07/01/2020, Categorie: Prime Esperienze Autore: amolafi, Fonte: Annunci69

    Ogni anno, fin dalle elementari, finite le scuole andavo per qualche settimana dalla zia Carlina che abitava in campagna. Erano giorni che aspettavo per tutto l'anno perché nella cascina avevo molti amici e ci divertivamo tantissimo andando in giro per i prati e fare il bagno nei fossi. Inoltre con la zia, contrariamente che a casa, mangiavo "a la carte" cioè andavo insieme, al mattino, a fare la spesa in paese e sceglievo quello che volevo per pranzo e per cena.
    
    La vita con la zia aveva delle regole precise. Sveglia alle nove, colazione e andavamo a fare la spesa. Pranzo e via per i prati fino a sera, al ritorno mi lavava nel mastello e cenavamo. Poi in cortile a giocare fino alle dieci, quando la zia suonava la ritirata. Lavata di faccia, denti e sedere, come diceva lei, e poi a nanna nel grande lettone.
    
    "Cerca di dormire subito almeno non senti le zanzare."
    
    Avevo circa tredici o quattordici anni. Una sera, dopo essermi lavato ed essermi coricato, non riuscivo a prendere sonno e guardavo le zanzare e le falene che giravano attorno al lampione del cortile. Quando la sentii salire, per non farmi sgridare, finsi di dormire e con gli occhi socchiusi spiavo che non se ne accorgesse. La vidi entrare nel piccolo bagno ricavato nel grande stanzone e quando uscì, pur se a luci spente, illuminata dalla luce fioca del lampione vidi la zia tutta nuda. Penso sia stata la prima volta che vedevo dal vivo una donna adulta nuda. Aveva due grosse tette con grosse areole scure (la ...
    ... zia era piuttosto cicciotta, e un folto triangolo scuro tra le gambe.
    
    Mentre la guardavo infilarsi la corta camicia da notte sentii il cazzo che mi diventava duro e quando si coricò sul fianco dandomi le spalle, la vista del suo culone, pur se coperto dalle camicia, mi fece passare del tutto il sonno.
    
    Avrei voluto toccarlo ma sapevo che mi sarei preso una sberla e intanto il cazzo era troppo duro e avrei avuto voglia di farmi una sega ma temevo mi sentisse.
    
    Sentii il suo respiro farsi più pesante e poi russare leggermente. Dormiva. Mi spostai leggermente e fingendo di dormire anch'io mi girai verso di lei abbracciandola e appoggiandomi con il cazzo al suo culone, nel caso se ne fosse accorta avrei finto di essere incosciente. La mia mano era finita sul suo grosso ventre morbido e il cazzo sentiva tutto il calore del suo corpo. Spinsi un po' e visto che non aveva nessuna reazione ripetei le spinte fino a venire con le poche gocce di sperma che mi uscivano sulla sua camicia. Mi accorsi che avevo il fiatone ma cercai di controllarlo e dopo un po' mi addormentai.
    
    La sera seguente l'aspettai intenzionalmente e quando la sentii russare ripetei l'operazione curando di andare con la mano un po' più su, sulle tette. A mano piena sentivo i suoi grossi capezzoli e con leggeri movimenti del bacino ero riuscito a infilare il cazzo sotto la corta camicia da notte. Il contatto con la pelle mi fece venire subito ma rimasi in posizione. Forse mi addormentai brevemente e quando ...
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