1. 131 – La giovane Erica e il cazzone del nonno


    Data: 09/12/2017, Categorie: Autoerotismo Etero Incesti Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    Mi chiamo Erica ed ho 27 anni, sono sposata con l’amore della mia vita ed ho un figlio maschio di cinque anni. Che dire di me, mi dicono che sono carina, un bel visino delicato con gli occhi azzurri e il nasino all’insù, una boccuccia ben disegnata, porto i capelli biondi lunghi oltre le spalle e ho un fisico magro da modella con un bel seno di terza misura.
    
    Ritornando indietro di molti anni, vorrei raccontarvi delle esperienze un po’ particolari da me vissute durante questa mia sia pur breve vita. Quando ero piccolina, diciamo dai sei, fino ai dodici, tredici anni, i miei genitori, durante le vacanze estive, mi mandavano sempre a casa dei miei nonni materni. Loro abitavano a Portico, in provincia di Forlì, un paesino di settecento anime ai confini con la Toscana, possedevano un grande cascinale di campagna, con un ampio cortile sterrato e polveroso, dove io, instancabilmente, giocavo dal mattino alla sera con il mio cuginetto Moreno, mio coetaneo e anche lui ospite dei nonni. Rammento, gli scuri accostati e la frescura all’interno della casa, ricordo, all’esterno, i bagni fatti nella piccola piscina fuori terra, dentro alla quale l’acqua, riscaldata dai potenti raggi del sole, era bollente quasi da non poterla resistere. Mille, bellissimi e malinconici ricordi di quella infanzia serena e spensierata.
    
    Poi verso i quattordici anni, divenuta un poco più grandicella, mi stufai di quel piattume della campagna, senza compagnie e senza amici, così i miei mi spedirono in ...
    ... vacanza a casa dei nonni paterni. Loro abitavano in una bella casa sulla riviera Ligure, dalla quale il mare distava meno di cento metri. Per me quelle vacanze rappresentarono la crescita, la consapevolezza di aver terminato il periodo della fanciullezza e di stare per iniziare quello molto importante della adolescenza. Su quelle spiagge ebbi i miei primi casti e puri amorucci, lì ci fu, con un mio altrettanto inesperto pari età, il mio primo bacio. Ricordo come se fosse adesso la grande confusione che quel semplice e innocente atto provocò dentro di me. Poi crescendo, mi rammento che non vedevo l’ora che finisse la scuola per poter partire, con la mente libera da impegni, andando letteralmente a tuffarmi dentro l’acqua limpida di quel mare meraviglioso. A diciotto anni, conobbi a scuola, un ragazzo di nome Massimo, non era bellissimo, ma molto simpatico e gentile, premuroso e disponibile e così iniziai con lui una storia d’amore veramente indimenticabile. Quando arrivarono le vacanze, gli dissi che sarei andata in riviera, al mare e lui rammaricato mi confessò che a lui il mare non piaceva e che sarebbe andato dai suoi zii in campagna a Portico. Lo guardai come se la cosa che mi aveva appena detto non fosse possibile e gli chiesi: A Portico?????? Si, mi rispose lui, a Portico, in provincia di Forlì. Gli spiegai così tutti i miei trascorsi dai nonni e lui colse la palla al balzo, chiedendomi di andare a trascorrere le vacanze da loro che così, magari la sera, ci saremmo potuti ...
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