Incontrando andrea - 1
Data: 26/12/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: palbe, Fonte: Annunci69
- “Ciao sono Andrea, il tuo numero me lo ha dato il greco.”
- “Scusa?”
- “Se ti va per un caffè! Sei solo o in compagnia?”
- “Di dove sei?”
- “Di Mestre!”
- “No dico di dove sei di origine?”
- “Albanese”
- “E vuoi prendere un caffè con me?
- “Certo, se ti va”
- “Quando vengo a Mestre”
- “Quando pensi di venire?”
- “In questi giorni”
- “Ok ti aspetto”
- “Ma viene anche il tuo amico greco?”
A questo punto mi arriva sulla conversazione del WHAT’S UP una foto che corrisponde a un uomo greco che conoscevo molto bene.
- “Questo mi ha dato il numero tuo, lo conosci vero?”
- “Ma perché ti ha dato il mio numero?”
- “Secondo te perché?”
Poi ricevo una telefonata che interrompe la nostra conversazione scritta. Sto pensando che il greco ha rotto ogni convenzione tra gli amanti clandestini. Solitamente non si danno i numeri di telefono ad amici, neanche fossi io una specie di puttana a ore che cerca clienti.
Per quello che ne posso sapere in realtà potrebbe essere che questo ha rubato un cellulare, ci ha trovato dentro delle conversazioni e stuzzicato da quanto ha letto, vuole proporsi per fare un giro in giostra anche lui.
Mentre faccio questi ragionamenti, la mia testa e il mio istinto più basso mi porta a fare pensieri sulla foto del tipo albanese che mi ha scritto. In effetti è da un poco che non mi do a qualcuno. L’idea di potermi fare una storia con un maschio come si deve non mi dispiace.
Preso da questo pensiero, la ...
... parte più bassa dei miei istinti mi porta a scrivergli.
- “Hai un bel sorriso”
La sua risposta non tarda ad arrivare.
- “Grazie”
- “Buona notte” seguito da uno smile che manda un bacio. Si sono proprio troia dentro.
- “Da oggi pomeriggio con questa conversazione non riesco a pensare ad altro… mamma mia!”
- “ah ah ah”
- “Prima mi ero arrabbiato che uno che non conosco avesse il mio numero. Poi ti ho visto e sono contento che tu hai il mio numero”
- “Grazie mille allora”
- “Grazie a te per quello che sei, e spero tu sia un uomo uomo” e faccio seguire la frase con degli smile che strizzano l’occhio.
- “Ho tanto bisogno di trovare un uomo vero”
- “NATEN E MIRE!” il mio marchio di fabbrica, ogni volta che mi relaziono con uno straniero cerco di scrivere o parlare nella sua lingua, un poco per captatio benevolentia, un poco perché so quanto piaccia agli uomini dell’est Europa che gli si parli nella loro lingua.
- “Chi ti ha imparato?”
Ecco che lo straniero viene allo scoperto, la differenza tra imparare e insegnare, in realtà, spesso non è nota neanche ai miei connazionali, non mi sento di correggerlo, così procedo la mia conversazione e per fargli capire che a me l’albanese mi è noto gli do questa risposta:
- “Tanti anni fa un uomo bello e forte e maschio albanese, che è rimasto nel mio cuore.”
- “Come si chiama?”
- “Felis” è il primo nome che mi viene in mente, perché io un amico che è albanese e si chiama Felis lo ho veramente, anche ...