1. Dì loro grazie…


    Data: 22/12/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: Antigone, Fonte: RaccontiMilu

    Aveva i gomiti appoggiati al tavolo, mentre lui la inculava e diceva: “Guarda che troia sei! Ti fai inculare come le peggiori puttane di strada”. Era così eccitata da accasciarsi completamente sul tavolo e desiderava solo che lui la impregnasse di sborra fino alle viscere, così fu. Affaticati decisero di mettersi sotto le coperte, ma lui le disse prima di addormentarsi: “Vorrei tanto vederti succhiare il cazzo di un altro, che ti domina e ti insulta. Sul serio… Ti amo, bimba. Buonanotte” “Ti amo anch’io” e lo baciò. La conversazione terminò lì, il giorno seguente lui, Salvatore, si svegliò presto ed andò a lavoro, mentre lei, Giovanna, rimase a letto ancora un po’ e poi scese a fare la spesa. Avrebbero tanto voluto sposarsi per poter suggellare il loro rapporto e formare una famiglia in quella nuova e grande città, dove risedevano da poco più di un anno, ma solo Salvatore aveva trovato lavoro e Giovanna doveva ancora terminare i suoi studi all’università, infatti proprio a causa del trasferimento aveva perduto più di un anno. Salvatore e Giovanna vivevano in un piccolo bilocale abbastanza lontano dal centro della città, ma lo avevano scelto proprio perché si trovava vicino al luogo in cui lavorava Salvatore. La loro, in fondo, era una vita molto tranquilla, durante la settimana si riuscivano a vedere solo la sera, ma durante il fine settimana trascorrevano ogni minuto insieme. Un sabato sera decisero di uscire per mangiare una pizza insieme ad una coppia di amici, Giovanna ...
    ... si era sistemata per bene; essendo vicina l’estate, aveva deciso di indossare una maglietta bianca con le maniche a trequarti ed uno scollo generoso, che non lasciava molto all’immaginazione, una gonna ampia di colore blu ed un paio di sandaletti argentati. Quando Salvatore la vide, disse solo: “Mi piace, stai bene”, non elargiva mai pomposi complimenti, ma Giovanna era abituata. “Dai, sei pronto? È tardi, come al solito!”, scesero tutti trafelati ed arrivarono, anche a causa del traffico, con venti minuti di ritardo all’appuntamento. La serata fu abbastanza piacevole, ma verso mezzanotte Salvatore e Giovanna si congedarono dagli amici ed imboccarono la strada di casa. Mancavano pochi minuti, ad un tratto Salvatore si voltò verso la fidanzata e le disse: “Guarda là! Poco più giù c’è una baraccopoli. Vorrebbero sgombrarla, ma si stanno opponendo in maniera parecchio violenta”, lei senza pensarci troppo domandò: “Perché non mi porti a vederla? Così, caso mai non ci avviciniamo troppo”, Salvatore senza batter ciglio svoltò a destra. Giunti lì, Salvatore spense la macchina, scese ed aprì la portiera a Giovanna, la prese per mano e la fece uscire, lei lo guardava interdetta e non capiva cosa stesse facendo, in fondo gli aveva solo chiesto di vederla da lontano, senza troppo impegno, insomma. Si avventurarono tra le baracche, finché Giovanna non si lamentò: “ Ho paura! Per favore, torniamo indietro. Non mi piace questo posto, è pericoloso”, si sentì rispondere solo uno “Stai zitta!” ...
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