1. Monica


    Data: 08/12/2017, Categorie: Feticismo Autore: nonsolopiedi, Fonte: EroticiRacconti

    ... maledettamente eccitanti. Li afferrai al volo e immediatamente me li portai al naso. Un odore paradisiaco buonissimo mi invase le narici e arrivò al cervello e al pisello. Un odore di piedi, di sudore, di usato..un mix che non fece altro che eccitarmi di più. Questo fantastico odore è dovuto al fatto che Katia indossa spesso quei sandali e infatti sono bene impresse sulla suola le sue impronte che anneriscono la suola dove lei molto delicatamente appoggia le dita. E io annusai li. Proprio li dove Katia mette le dita dei suoi bellissimi piedini. E poi leccai, sempre lì, spostandomi poi su tutta la suola di quei sandali.
    
    Improvvisamente si apre la porta. Quella maledettissima porta che sarebbe dovuta essere chiusa si è aperta. Ed è comparsa la figura di Monica.
    
    Mi bloccai all'istante. Mi si gelò il sangue. Volevo solo sparire per sempre e non farmi più vedere. Invece ero lì, in quel dannato bagno, col cazzo duro e con i sandali della figlia tra le mani vicini alla bocca. Li rimisi per terra. Avevo i suoi occhi su di me. Non riuscivo a reggere il suo sguardo, e non volevo. Guardai per terra. Ma per terra c'erano i suoi piedi, i piedi di Monica, i piedi della donna-mamma che mi ha beccato leccare i sandali della figlia. Morivo di vergogna, ma anche di eccitazione. Guardavo i piedini di Monica e li vedevo così sexy, intriganti, eccitanti. Infilati in delle comunissime ma eccitantissime infradito bianche. Smalto color nero. Lucido. Perfetto. Cazzo in fiamme. Mutande in ...
    ... subbuglio.
    
    In un primo momento Monica si era bloccata. Era shockata, non si aspettava certo di entrare in bagno e trovare il vicino intento a leccare i sandali della figlia. Ma superato il primo memento di stupore, entrò nel bagno e si avvicinò a me. Si avvicinava sempre di più mentre io ero fermo immobile intento a guardarle i piedini. Arrivò a pochi cm da me. Io quasi tremavo, ero fermo, in imbarazzo. Lei ormai aveva metabolizzato lo shock e l'incredulità.
    
    Monica:"Guardami!" - mi disse perentoria. Non ci riuscivo. Non riuscivo a guardarla. Troppa vergogna.
    
    Monica:"Ti ho detto di guardarmi!" - riprese quasi seccata con tono che non ammette repliche. Mi sforzai, feci appello a tutto il coraggio che in quel momento avevo e provai a tirar su gli occhi e guardarla in faccia. Lo feci. La guardai. Era "nera", di rabbia, di incredulità. Ma appena la guardai.. SBAMMM!!! una sberla secca, decisa, violenta in pieno viso. Mi girò la faccia dall'altra parte. Mi venne da piangere. Tornai a guardare in basso, e quindi i suoi piedini. E nonostante il dolore e l'umiliazione il cazzo duro non scemava, la vista di quei piedini così sexy mi eccitava fuori misura.
    
    Lei era sempre lì, con sguardo "scuro", rabbioso. Voleva farmela pagare. Voleva farmi pagare la mancanza di rispetto. Ai suoi occhi ero un estraneo entrato in bagno e beccato a leccare i sandali della figlia mancando di rispetto perchè appropriatomi di una cosa loro, di proprietà di Katia.
    
    Monica: "vattene, torna a casa tua e ...
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