1. 067 – Rosanna, suo padre e la signora Irene (2a Parte)


    Data: 20/12/2019, Categorie: Autoerotismo Etero Incesti Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    …………………………..Quando lui rientrò in camera, gli parve di essere punto e daccapo, il cazzo duro come poco prima e nella mente la grande voglia di possedere sua figlia. Lei si era asciugata la patata tirandosela da dietro in avanti e lui aveva intravisto riflesso nello specchio, il rosso vermiglio far capolino fra le grandi labbra della vagina. Si era trovato con il cazzo insaponato e ancora duro come il marmo. Perché solo ora lui si accorgeva di sua figlia?
    
    Non capiva la sua improvvisa perversione, erano pensieri incestuosi e molto gravi per un padre modello quale lui voleva essere. D’ora in poi non l’avrebbe più guardata, non era normale esaminare il corpo della sua giovane creatura, come aveva fatto lui. Dal cielo sua moglie Maria sicuramente lo osservava e non era felice di vedere ciò che stava succedendo o comunque che stava per succedere.
    
    I pensieri ispiravano pentimento da parte di Giuseppe, ma il suo pene maestoso, era recalcitrante a comprendere e a calarsi nella parte del pisello pentito, l’appendice rigida di Giuseppe non ne voleva sapere di chinare il capo arrossato e rimaneva invece con la pelle vellutata lucida, tesa e con la cappella assolutamente turgida. La mano destra dell’uomo ancora una volta decise di accontentarlo e lo accarezzò a lungo fin quando il grosso pene eruttò altra lava bollente e alla fine ancora una volta l’uomo usò il fazzolettino per pulirsi, ma questa volta non volle più rischiare altri ‘cattivi incontri’ e senza altri indugi si girò ...
    ... sul fianco sinistro e dopo pochi secondi si addormentò.
    
    Al mattino Rosanna si svegliò, in testa aveva il magnifico sogno, che aveva allietato il suo sonno. Suo padre l’aveva presa nei prati, in mezzo all’erba alta, lei aveva sacrificato la sua verginità donandola a suo papà e lui, in cambio, aveva rinunciato a sposare Irene. Si accorse che il sogno aveva lasciato i suoi umidi strascichi e che si era molto eccitata e fra le dita, che ora scivolavano fra le labbra della sua figa, vi era un liquido abbondante e vischioso. Non si fermò, nonostante la voce di sua sorella la chiamasse dall’altra parte dell’uscio, proseguì fino alla fine, ansimando in sordina e muovendo a scatti il bacino accolse il terremoto che la scosse provocandogli un piacere estremo e infinitamente dolce”’.
    
    Acquietatasi l’eccitazione si vestì scegliendo la mise più porcellina possibile e uscì in corridoio, come sempre si mosse per preparare le colazioni ed apparecchiare la tavola, poi servì il fratellino e la sorella e quindi li accompagnò a scuola entrambi. Al ritorno, si accorse per la prima volta di apparire anche agli occhi degli altri come una vera donna. Poi dicono che l’abito non fa il monaco’.. In effetti il vestitino corto e leggero che aveva indossato quella mattina era un po’ troppo provocante, per di più i volant che formavano la parte sotto, si sollevavano per effetto del leggero venticello che, quella mattina, muoveva lievemente le chiome degli alberi. Ad ogni piccolo refolo , il culetto di ...
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