1. Matilde 03-14 - l'ufficio di michele


    Data: 12/12/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Alex46, Fonte: Annunci69

    ... e lo ripulisce a colpi di lingua e di deglutizioni.
    
    Non ci rimane che rivestirci e tornare a casa, per ritrovare nella pace domestica quella quiete che l’ufficio di Michele non garantiva di sicuro.
    
    Siamo ancora frizzanti ed euforici, la storia di questa sera ci eccita da morire e non sappiamo quali altre barriere avremmo infranto.
    
    In casa, Michele non perde tempo. Mentre Debra è in bagno, si struscia contro di me, si sente ancora potente ed eccitato.
    
    Segretamente godo della capacità che abbiamo di tenere quest’uomo sempre pronto, sempre pieno di desiderio nei nostri confronti. Siamo certe che non lo annoieremo mai. Anche perché sento che c’è una grande e reciproca fiducia.
    
    Avere un uomo come Michele che ti si struscia contro, facendoti capire quanto lo hai infoiato è il miglior viatico per sentire ancora una volta nella serata il richiamo della figa che, certo non spenta, si fa sentire più di prima.
    
    Chi trae il maggior piacere da questa scena, invece, è proprio Debra che, appena uscita dal bagno, ci osserva e pensa a come intervenire nel mucchio ormai selvaggio.
    
    Questa esitazione le dà godimento, la sua faccia, appena rinfrescata con acqua fresca, è di nuovo arrossata dal piacere, gli occhi le scintillano...
    
    La guardo e non posso negare che godo della sua eccitazione, perché in fondo lei sta guardando anche me e non solo Michele, impegnato a strofinarsi sempre più ardito, ormai mimando un coito in piedi, come volesse sborrare nei ...
    ... pantaloni.
    
    Debra è completamente nuda, a parte i sandali alti: incomincia a toccarsi, prima languidamente, poi con sempre maggiore energia, infine furiosamente.
    
    Sono senza fiato, lo stomaco stretto in una morsa, il busto quasi paralizzato nella morsa delle braccia di Michele.
    
    Ma è sempre come se, oltre a tutto ciò, una parte di me riuscisse a osservarmi dall'esterno e a prendere piacere dalla situazione, dal pudore che via via si allontana. Mi sento in uno stato imbarazzante, ancora odorosa degli orgasmi precedenti.
    
    Debra mi raggiunge, mette il viso tra i nostri, poi mi spalanca la bocca con le dita, le stesse con cui si è appena toccata.
    
    Mi apre le labbra delicatamente, poi inserisce lievemente un dito, lo irrigidisce. Io ho gli occhi socchiusi, completamente assorbita in questo gesto violento e dolce allo stesso tempo.
    
    Mi sento aperta a qualunque decisione Debra voglia prendere sul mio corpo. Mi sto donando a lei, e questo mi sta soddisfacendo, mi risucchia del tutto in un abisso di violazione, con il cazzo di Michele che ormai percepisco con chiarezza nella danza che sta facendo sulla mia pancia.
    
    Quando poi Debra m’inserisce il secondo dito, facendomi solletico alla lingua, non riesco a trattenermi: prendo per i capelli la testa di Michele, l’abbasso e la spingo contro il mio inguine, cercando non tanto di offrirmi a lui, quanto di usarlo. Come se il suo viso, o la prominenza del suo naso, fosse una cosa, un oggetto, un attrezzo inerte, buono soltanto per farmi ...